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Lucca Comics and Games

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Per la seconda volta salto Castelli d'Italia: ieri sono stata a Lucca e voglio mostrare i miei acquisti. Non sono molti, ma chiedo comprensione: ho fatto cosplay per dieci anni, che in una fiera ad alta affluenza come Lucca Comics significa che la fiera non la visiti bene sennò ti trinciano il costume. Poi hanno messo anche il palco in quarantena e se volevi partecipare alla gara dovevi... beh, stare lì.
Lucca Games erano anni che non riuscivo nemmeno ad entrarci.
Quindi, visto che ormai ho smesso col cosplay, questa è stata la mia prima edizione in borghese dedicata completamente a girare gli stand da una vita a questa parte.

Sull'organizzazione non dico nulla ma l'affluenza sta diventando un serio problema: sabato, il giorno più invivibile, non c'ero ma anche domenica non si scherzava. Ci sono state mostre che non abbiamo visto per via della fila (la villa di Assassin's Creed) e stand a cui non siamo neanche riusciti ad avvicinarsi (quello dei dadi al Games e quello della Warner).

Ma dicevamo gli acquisti: cominciamo con Sailor Moon. Siccome è il ventennale della prima messa in onda in Giappolandia hanno fatto uscire un sacco di roba celebrativa (tra cui un remake più fedele al manga). Tra trucchi in gloriose confezioni e roba varia, io mi sono portata a casa la penna. Ho tentato disperatamente di fare una foto, ma non c'è stato verso di metterla a fuoco.
Immagine più grande che ho trovato
Per roba un po' più di sostanza, ho preso il set dei pupazzini in deformed delle guerriere del Sistema Solare Esterno. Le altre le avevo già (regalo di compleanno), e questo prova che se avrete dei figli bambini che desiderano disperatamente giocattoli vari di un cartone che odiate... prendeteglieli, sennò rischiate di avere figli adulti che se li comprano da soli.
Ora devo letteralmente riorganizzare la vetrinetta dei modellini
Per i libri poca roba: la guida de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco me la farò regalare per Natale e l'ottavo volume di Wild Cards lo prenderò in libreria. Il Re di Mezzo avevo già deciso di optare per il digitale - così come per il secondo di Supereroi vs. Zombie - e ho scoperto in fiera che è uscita la versione italiana di Bioshock: Rapture, che ho comprato in inglese una settimana fa.
Sapevo che Bianca Marconero era da qualche parte ma da bravo genio del male ho scordato di segnarmi dove e trovarla per caso era come cercare un ago tra mille aghi. Insomma, ho finito per prendere solo Sidhe, piccolo art-book di cui conosco metà degli autori (valore delle illustrazioni + sostegno ad amici) e Una tomba per le lucciole di Akiyuki Nosaka, da cui è tratto l'omonimo film dello Studio Ghibli (capolavoro, guardatelo assolutamente... ma in una bella giornata dove siete di ottimo umore così quando finisce starete solo male).

In ambito graphic novel/comics il nulla: c'erano un sacco di cose interessanti che ho lasciato lì causa soldi, e su cui cercherò informazioni. Di base non ho trovato lo stand RW per vedere se avevano Super Gruppo (sedicesimo volume di Fables), e il 21 di The Walking Dead lo prenderò in fumetteri (stessa cosa per Hellblazer).
Però ho scoperto che a dicembre uscirà il 4 di Saga e ciò mi riempie di gioia. Ho scordato di chiedere del sesto ed ultimo volume di Locke & Key e ho lasciato il cuore sulla Complete Edition di Calvin e Hobbes... ho il primo, e un giorno avrò anche gli altri. Ma non è questo il giorno

Sui manga: le nuove uscite le prenderò in fumetteria, fosse solo che ci vado da quando ero una mocciosa e sanno perfettamente chi sono e cosa leggo. Beh, tranne Ad Astra che ho comprato praticamente prima di rendermene conto perchè ormai non ci speravo neanche più che uscisse... e lo stesso per Billy Bat 10. Era una vita e mezzo che giaceva nel limbo.
Per il resto solo arretrati che non trovavo mai, ossia: Saint Young Men 5, Historie 3 e I giorni della sposa 5.

Mi sono completamente dimenticata di cercare La crociata degli innocenti (ho solo il primo numero), mentre la Panini non ha portato Letter Bee (non avrò mai il 14 e il 15). Per far capire: la Panini si è comprata un'intero padiglione e non aveva l'unica cosa che cercavo. Mi sono sentita un po' presa per i fondelli.

L'ultimo acquisto è il migliore: la maglietta Winter is Coming con Re Ghiaccio di Adventure Time. Mi starà grandissima ma dovevo averla anche se la mia taglia non c'era.
Il mio teSSSoro

Teaser Tuesday #97

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Ed ecco di nuovo la rubrica settimanale Teaser Tuesday, creata dal blog Should Be Reading, che si divide in poche, semplici fasi:
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore

Quasi alla sommità inciampai in qualcosa di morbido e, alla luce di un lampo, vidi ai miei piedi un mucchio di panno nero e un paio di stivali. Prima che potessi distinguere chiaramente la posizione dell'infelice, il bagliore scomparve. Mi fermai in attesa del lampo successivo. Quando saettò nel cielo, vidi che era un uomo corpulento, vestito semplicemente ma non poveramente; aveva la testa ripiegata sotto il corpo e giaceva rattappito contro la staccionata, come se vi fosse stato violentemente gettato contro.
Superando la ripugnanza naturale di chi non ha mai toccato un cadavere, mi curvai e lo misi supino per sentire se il cuore batteva ancora. Era proprio morto. A quanto pareva, si era spezzatoil collo. A un terzo lampo, il suo viso apparve in piena luce. Balzai in piedi. Era il locandiere dello Spotte Dog, che io avevo privato del suo mezzo di trasporto.
 - La guerra dei mondi, H.G. Wells

In my mailbox #8

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È giunto il momento di presentare i poveri sfollati senza un posto in libreria che ho deciso di acquistare ad ottobre. In realtà uno il posto ce l'avrebbe, però ha sfrattato un altro volume quindi la situazione di dramma permane.
Ma prima di entrare nei dettagli, i disclaimer: la rubrica è stata inventata da Kristi di The Story Siren.
Stavolta siamo pari col digitale

Cartacei - Il problema spazio è sempre più evidente

Hogfather, di Terry Pratchett. Quando ho visto le edizioni Hardback Library di Mondo Disco il mio primo istinto è stato gettarmi sul letto e piangere perchè le voglio tutte e non le avrò mai. Ma almeno una ero decisa a prenderla, e dove poteva cadere la scelta se non su Hogfather, che rileggo ogni dicembre? Se ci aggiungiamo che l'edizione in mio possesso è questa... non c'era partita.

La donna perfetta, di Ira Levin. Con Rosemary's Baby e I ragazzi venuti dal Brasile ho scoperto il mio amore per questo autore. Purtroppo in Italia è quasi del tutto fuori catalogo, e i due libri in questione li ho dovuti scaricare, ma fortunatamente almeno questo è ancora reperibile e quindi l'ho preso alla velocità della luce.

The Forestwife Trilogy, di Theresa Tomlinson. Volume che racchiude l'intera trilogia, nonchè trilogia di cui i primi due sono usciti in Italia e il terzo no, per specificare che le serie le interrompevano anche negli anni '90. Retelling di Robin Hood dal punto di vista delle donne, perchè Marian avrà pure fatto qualcosa oltre che aspettare Robin, no?

Dura piogga cadrà, di Paolo Logli. Mito arturiano dove si gioca in casa, l'avevo già visto ma l'avevo lasciato lì nella speranza di una versione digitale. Non c'era.
L'ho ritrovato nella libreria di Roma Termini e non ho resistito... speriamo che valga il prezzo (18,50 €), e chissà se ci sarà anche San Galgano: lì c'è la spada nella roccia.

E-Book - Mi piace la spedizione di cinque secondi

Crown of Ice, di Vicki L. Weavil. Poteva Frozen non far nascere almeno un retelling YA de La Regina delle Nevi? Potevo io resistere alla tentazione? Notare la bellezza dell'immortale diciassettenne che deve adempiere alla profezia prima del diciottesimo.

Bioshock: Rapture, di John Shirley. Sono entrata nel tunnel di Bioshock, e quando ho visto che esisteva un libro prequel che parla dell'ascesa e della caduta di Rapture l'ho preso volentieri. Salvo scoprire al Lucca Games che l'hanno tradotto.

Hyperion, di Dan Simmons. Era un vita e mezzo che mi attirava come il fuoco attira la falena. Ho resistito fin troppo a lungo.

Antigoddess, di Kendare Blake. Ok, ho un debole per divinità spedite nel mondo umano. Devo ringraziare Neil Gaiman per questo.

Jane the Virgin

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Jane the Virginè un progetto che si è presentato subito come disastroso: se non ricordo male è il remake americano di una soap opera latino americana. Già questo basta a causare nel possibile spettatore un perplesso "Eh?"
Poi la trama: una ragazza vergine, causa errore medico, viene inseminata artificialmente e si ritrova incinta senza aver mai fatto sesso. Ok, l'ho guardato per vedere quanto il disastro sarebbe stato epico (complice anche il canale: la CW ha una lunga storia di boiate allucinanti alle spalle) e sono rimasta molto sorpresa nel trovarmi di fronte ad un pilot brillante e sinceramente divertente: Jane the Virgin riprende tutti gli spunti classici da telenovela e li mette in scena in chiave comica, sul limite della parodia. I personaggi hanno tutti o quasi legami tra loro, ci sono tradimenti ed incroci impossibili, i flashback sfocati con improbabili colori e la stessa insemiazione è girata in modo volutamente assurdo (più o meno come veniva spiegata in Senti chi parla).
I personaggi mi sono piaciuti tutti: Jane è semplicemente adorabile. Nata da madre adolescente, è cresciuta con lei e la nonna, che l'ha praticamente condizionata a non concedersi prima del matrimonio, ma non è una semplice macchietta che vive in funzione della propria verginità e ho apprezzato che la cosa non fosse motivo di imbarazzo o prese in giro: Jane non giudica le amiche o la madre per la loro vita sessuale, né viene giudicata per non averne una. È una scelta che in quanto tale viene rispettata.
La famiglia di Jane, il suo fidanzato e la famiglia dell'ignaro donatore sono a metà tra il realistico e l'assurdo: è come se fossero personaggi reali calati nel contesto di Beautiful, con risultati spesso esilaranti. Ci sono anche i 'tipici clichè', come la nonna di Jane che parla quasi esclusivamente in spagnolo, e la terribie telenovela latina preferita, che quando si vede è come quando in Boris c'erano spezzoni de Gli occhi del cuore 2 (o Caprera, o Machiavelli).


Ero partita per vedere una trashata allucinante, e mi sono trovata una puntata veramente bellina, che non si prende per niente sul serio e perfettamente consapevole dei rischi che corre. Vale la pena guardarla e sperare che riesca a restare su questo livello.
Nonostante il promo.

Comics Experience #5: Thor 153

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Oh, adesso mi dite che Il seme di Galactusè precedente a Journey into Mystery. Nel numero scorso faceva schifo?
Per il resto mi pare di capire che ci sia un'altra storia collegata, ossia Fear Itself. È anche nel titolo di copertina quindi credo sia importante, ma qui dentro non c'è.
Che ansia.

Thor - Il seme di Galactus 2: Vicini di casa

Andiamo per gruppi di personaggi e partiamo con Thor, che assieme Sif ha trovato un nuovo modo di attentare alla sicurezza pubblica: addestrare un gruppo di guerrieri, composto dai rifugiati e chiamato 'Brigata dei Reami'.
Thor ha un metodo di insegnamento molto spartano: gli aizza contro un Colosso di Pietra (spoiler: è esattamente quello che dice il nome), loro devono sopravvivere e impedire che faccia danni.
Scommetto che avrebbe pensato a qualcosa di diverso se avesse saputo che Loki si sarebbe imbucato nel tentativo di impressionarlo.
Sif:"Loki doveva partecipare all'addestramento?"
Thor:"Puoi ripetere?"
Livello di pericolosità di Loki
Morale della favola: in circa tre secondi Loki viene catturato dal Colosso, costringendo Sif a distruggerlo in una sola mossa per salvarlo. A occhio direi che la signora ha messo in secondo piano i suoi sentimenti nei confronti del dio degli inganni per rispettare i desideri del suo uomo.
Ma Thor sa come farsi perdonare: "Rimetto in ordine io".

La sera all'osteria l'allegra brigata si bulla come se avesse fatto davvero qualcosa, salvo essere sbugiardata in pubblico da Thor e Sif - sono andati lì apposta - e scopriamo che Sif si è accorta della ferita di Thor (by the way, sta peggiorando: credo abbia buttato fuori un Mio Mini Pony) ma lui non vuole parlarne.
"Dopo la caduta... dopo Loki... Odino, Balder e tutto quello che ci è capitato... ad Asgard... nessuno deve saperlo".
Segue la frase più romantica dell'universo: "Vieni. Presto l'alba si sostituirà alla notte. Ho bisogno di calore, donna."
Uomini
(ma trovo divertente che Odino e Balder siano elencati tra le disgrazie da cui riprendersi... lapsus freudiano?)

Anche Odino passa la notte in compagnia: è nella sua camera ad accarezzare il seme quando viene raggiunto da un Heimdall scazzatissimo perchè gli sta tenendo nascosto qualcosa. Da lì all'insulto pesante è un niente.
Odino:"L'abisso tra quello che conosci e quello che comprendiè più esteso dello spazio."
La discussione si sposta nella sala d'armi, ma Heimdall non si lascia intimorire dalle velate minacce: Odino sapeva del seme e la missione di Thor non era riparare Yggdrasil ma recuperarlo. Questo spiega perchè il piano fosse così idiota, ma non perchè Odino non l'abbia detto subito. In effetti che non l'abbia detto subito mi porta a pensare che non sia una cosa così buona e che lo sappia.
Odino, a questo punto, sta palesemente incanalando lo spirito di Gollum: afferma che il seme è qualcosa che desiderava da sempre e suo di diritto, che ha provato ad usarlo come sfera di cristallo... ma non ho sinceramente capito se non c'è riuscito o se ha visto un'altra Apocalisse.
Ad ogni modo mette il seme/uovo nel Distruttore, che si accende e scompare (o il disegnatore se l'è dimenticato nella vignetta successiva).
Odino chiede quindi a Heidmall di scegliere tra giurargli fedeltà qualsiasi cosa stia facendo, o essere ucciso. Heidmall giura fedeltà.
Io credo che qualcuno dovrebbe chiamare un geriatra.

Nel frattempo i poveri umani costretti a dividere il quartiere con questi pazzi iniziano ad avere qualche rimostranza: non è che ce l'hanno con i nuovi arrivati, ma sono... decisamente seccati per le complicazioni che si portano appresso.
"Io vivo nella casa in cui sono nato e prima dell'arrivo degli asgardiani non avevo mai dovuto sostituire le finestre. Nemmeno una volta. Forse il pastore Mike ha ragione. In questi giorni ho dovuto mettere in memoria nel cellulare il numero di Carl del negozio di vetri e finestre."
Per adesso sono lamentele di questo tipo, che hanno nel razzismo la loro naturale evoluzione. Evoluzione che può essere aiutata dall'arrivo di Silver Surfer - per restare in tema: spacca tutte le finestre. Non che a lui interessi: visto quello che si porta appresso la sua priorità è avvisare la popolazione. A Galactus non importa di loro, ma conviene allontanarsi il più possibile per evitare la simpatica trasformazione in danni collaterali.
Ad ogni modo, Silver Surfer va a parlare con Odino: Galactus vuole il seme e se gli sarà consegnato la distruzione sarà limitata (credo: dice che si eviterà il peggio, non che si eviterà il conflitto). La risposta di Odino è un secco no, e la vignetta è un primo piano quindi non escludo fosse accompagnato da gesti.
Lo stato d'animo di Odino
Il surfista d'argento decide di adeguare il livello intellettivo a quello generale e ha la brillantissima idea di provare ad attaccare Odino.
Segue, logicamente, Mjolnir dei denti.
Galactus starà pure arrivando, ma Thor ha molta frustrazione da sfogare.

Viaggio nel Mistero 2

Eravamo rimasti che Odino aveva sbroccato di bruttissimo per motivi ignoti, e il casino prosegue col Padre di Tutti che crea un'altra Asgard dove portare il suo popolo. Comequandoperchè: non pervenuti.
La gente è perplessa, della serie 'non è che ora ci casca tutto in testa?', ma considerando che Thor è in prigione per essersi opposto, sono tutti zitti... anche perchè Odino ha detto che devono prepararsi ad un'altra guerra contro tale 'Serpente' e gli asgardiani sono molto intimoriti dal primo conflitto epocale che non rientra in un destino già scritto e destinato a ripetersi. Però, già che ci sono, catturano il Lupo Infernale, ma non so se è Fenrir e non so se è figlio di Loki.
Loki, da parte sua, cerca di fomentare la confusione e lo sconcerto ma - colpo di scena! - gli asgardiani hanno imparato a non fidarsi di lui e il virile vichingo che voleva corrompere prova ad ucciderlo.
"Mi spiace, amico. Il mio pugno si è accidentalmente posato sul tuo volto."
Io. Amo. Volstagg.
Volstagg, che ha giurato a Thor di proteggere Baby-Loki. Volstagg, che gli dice di essere più cauto nelle sue manipolazioni. Volstagg, che capisce subito che il bambino vuole aiutare Thor. Volstagg, che cerca di insegnargli e si prende rivincite innoque.
Nello specifico, lo manda ad occuparsi dei due caproni di Thor.
Loki: "Te la stai godendo."
Volstagg:"Mettiamola così... è piacevole vederti spalare ciò che sono più abituato a sentirti dire."

Quello che mi piace di lui è che, senza troppi problemi, ha accettato che Loki è Loki ma allo stesso tempo non più. Pur tenendo conto di ciò che è successo non sembra serbargli rancore, anzi: quando il bambino chiede da dove siano usciti i due maledetti caproni, Volstagg gli racconta la storia senza drammi: era stato lui, Loki, a convincere Thor che domare due capre selvagge era un'impresa migliore rispetto a domare due stalloni selvaggi (le capre sono più testarde e hanno un carattere peggiore); come Thor si fece costruire dei gioghi magici per riuscirci; come tutta Asgard lo derise e come fu da quel momento che i rapporti tra i due fratelli iniziarono a deteriorarsi.
Loki: "È vero?"
Volstagg:"Beh, vero per quanto può esserlo una fiaba."

Loki, però, non sa come aiutare il fratello e chiede consiglio ad Ikol: si stanno preparando a combattere il 'Serpente' ma nessuno sa cosa sia. Ikol dice a Loki di recarsi alle radici di Yggdrasil e conferire con le tre Norne.
Noi non vediamo il dialogo, vediamo solo il bambino tornare completamente distrutto da quanto scoperto.
Ikol:"Sai cosa devi fare?"
Loki:"Sì."
Ikol: "E tu chi sei?"
Loki:"Io sono Loki."
Ikol:"E Loki piange?"
Loki:"Solo per poco."

Qualunque cosa debba fare è così assurda che Loki non riesce a prendere la decisione da solo, e si reca - di nascosto - dall'unica persona di cui si fidi davvero: Thor.
Stato d'animo di Thor
La scena è stupenda e, non potendo scannerizzarla, vi riporto il dialogo per intero.
Loki:"Se sapessi che sta per succedere qualcosa di brutto, cosa faresti?"
Thor:"Lo impedirei."
Loki:"Ma se quel qualcosa di brutto dovesse accadere per forza, per evitare che accadano cose peggiori... cosa faresti?"
Thor:"Farei in modo che ccadesse."
Loki:"Anche a costo di perdere tutto?"
Thor: "Sì. Loki, che stai macchinando?"
Loki:"Ciò che deve essere fatto, fratello. Tu lo faresti, quindi devo farlo anch'io costi quel che costi. Ho solo bisogno di qualche brava persona... "
Thor:"Basta! Loki. Tu sei Loki. Le brave persone non ti seguiranno."
Loki:"Beh, allora me ne sceglierò delle cattive."

Poveri, poveri Loki e Thor. Loki si fida così tanto di Thor da scegliere di fare quello che farebbe lui, e il suo desiderio di espiazione e riscatto, misto al voler rendere il fratello fiero di lui, sono tali da fargli decidere di mettere in atto un piano che - solo per il fatto che è stato lui ad ordirlo - potrebbe costargli veramente tutto ad Asgard: sono in pochi quelli disposti a concedergli il beneficio del dubbio, e qui hanno specificato che, ora come ora, Loki si impegnerà perchè succeda un male necessario... ma se lo scoprono quanti saranno disposti a vedere la natura preventiva delle sue azioni? Quanti non si faranno influenzare da una vita intera dedicata a distruggerli o dominarli?
E la frase finale di Thor, il cui obbiettivo era farlo desistere dai suoi propositi, ha ottenuto un effetto imprevedibile ed indesiderato: Loki non ci proverà neanche, ad avere il sostegno delle brave persone, perchè non crede che glielo darebbero (e Thor l'ha confermato). Punterà direttamente ai malvagi.
Di nuovo, non bella pubblicità.

Come volevasi dimostrare Loki libera il Lupo Infernale, lo doma col giogo magico di Thor e gli ordina di portarlo all'Inferno.

Castelli d'Italia #86

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Il castello di Saint-Pierre, le cui origini risalgono almeno al 1191, è uno dei più antichi della Valle d'Aosta, nonchè uno dei monumenti simbolo della regione. Il suo nome deriva da quello dei primi proprietari, i De Sancto Petro, a cui nel corso dei secoli seguirono molti altri (i Signori di Quart; i Savoia; gli Challant), che modificarono la struttura. I cambiamenti più importanti arrivarono nel XIX secolo, quando il castello fu acquistato dal barone Emanuele Borrati, che lo rimise in piedi dopo un lungo periodo di abbandono.
Il castello è oggi proprietà del comune e dal 1985 ospita il Museo Regionale di Scienze Naturali.





Teaser Tuesady #98

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Ed ecco di nuovo la rubrica settimanale Teaser Tuesday, creata dal blog Should Be Reading, che si divide in poche, semplici fasi:
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore

Ottaviano si girò e disse ad Antonio: "Sicchè sarà una proscrizione, come con Silla."
Antonio si strinse nelle spalle. "Chiamala come vuoi. Ma è necessaria. Tu sai che è necessaria."
"Lo so", disse Ottaviano adagio. "Ma non mi piace".
"Ti ci abituerai", disse Antonio in tono allegro. "Col tempo".
Ottaviano annuì con aria distratta. Si avvolse più stretto nel mantello, si alzò dal tavolo e si avvicinò alla finestra. Stava piovendo. Vedevo il suo viso. Le gocce di pioggia battevano sul davanzale della finestra e gli schizzavano la faccia. Lui non si muoveva. Si sarebbe detto che la sua faccia fosse stata di pietra. Non si mosse per molto tempo, poi si voltò verso Antonio: "Dammi i nomi del tuo elenco."
"Appoggerai questo provvedimento", disse Antonio adagio. "Anche se non ti piace, lo appoggerai".
"Lo appoggerò", disse Ottaviano. "Dammi i nomi".
Antonio fece schioccare le dita e uno dei suoi accompagnatori gli consegnò un foglio. Lui lo sbirciò, poi alzò gli occhi su Ottaviano sorridendo.
"Cicerone", disse.
 - Augustus: un romanzo, John E. Williams

La donna perfetta

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La donna perfetta, di Ira Levin.

Ed eccomi qua, con l'ultimo libro di Levin in mio possesso e la consapevolezza che quest'uomo scriveva horror usando l'atmosfera e non elementi sovrannaturali. Perchè La donna perfetta è un libro dell'orrore, così completo nei suoi elementi, così... perfetto, che non credo guarderò mai i film che ne sono stati tratti.
Soprattutto quello più recente: ho letto la sinossi e la mia impressione è che sia uno di quegli adattamenti che chi ha letto ed amato il libro d'origine vuole cercare gli autori per fargli del male.

Primi anni Settanta, il fermento sociale è vasto, la rivoluzione sessuale è in atto e sulla scena culturale si affacciano anche le prime prese di posizione del femminismo. Per sfuggire allo stress di New York, Walter e Joanna Eberhart decidono di trasferirsi a Stepford, una tranquilla cittadina del Connecticut, dove il tasso di criminalità è pari a zero, le strade sono linde, i giardini curati e la gente sempre cordiale. Dopo le positive impressioni dei primi giorni, tuttavia per Joanna, giovane donna appassionata di fotografia e animata da idee progressiste e da sentimenti profondamente liberal, l'inserimento nella nuova comunità comincia a presentare più di una nota dissonante. Mentre il marito viene accolto come nuovo membro del Circolo degli Uomini, lei si accorge ogni giorno di più che le donne sembrano tutte incarnare alla perfezione un modello di felicità ed efficienza domestica da carosello pubblicitario: belle, curate, seno prosperoso, modi caramellosi, il loro unico ideale pare essere quello di accudire marito e figli e passare il resto del tempo a lavare, pulire, stirare, lucidare. Delle Barbie-girl senza cervello, ma obbedienti come robot, in un Barbie-mondo fatto di casette ordinate e supermercati tirati a lucido. Joanna stringe amicizia con Bobbie e Charmaine, anche loro presenti a Stepford da poco, le uniche donne sposate che paiono sottrarsi al modello imperante. Ma all'improvviso anche Charmaine, tornata da un weekend col marito, si trasforma in una perfetta donna di Stepford; e di lì a poco persino Bobbie, madre di famiglia non certo esemplare, cade vittima della stessa sorte, pure lei subito dopo un weekend col marito. Rimasta isolata, a Joanna non resta che indagare su quella strana omologazione femminile, partendo dal luogo forse più sospetto di tutti: il misterioso Circolo degli Uomini che raggruppa tutti i maschi adulti della comunità. Compreso suo marito, che le ha appena proposto un weekend fuori città...

Comincio dicendo che chiunque si sia occupato della promozione di questo romanzo è un cretino: se non conoscessi Levin, se non avessi deciso di leggere il libro perchè è suo, se non l'avessi comprato on-line... l'avrei lasciato in libreria, con sdegno assoluto, per il semplice fatto che sono una donna e la fascetta promozionale dice questo "La risposta maschile all'attacco delle femministe si chiama La donna perfetta".
Ditemi che non sembra una specie di propaganda al modello di società patriarcale. Ditemi che non sembra una reazione difensiva dei poveri omini al perfido attacco delle femministe.
Il libro è esattamente l'opposto, e la frase una citazione scorretta dell'introduzione (firmata Palahniuk) che - inserita nel discorso - è esattamente l'opposto.
Congratulazioni all'ufficio marketing per aver essersi messo contro il pubblico femminile (preciso che ho fatto leggere la frase ad altre donne, e tutte sono rimaste quantomeno perplesse).
Applausi in piedi, please
La donna perfetta parla della lotta tra sessi, una lotta in cui le donne vogliono gli stessi diritti degli uomini e gli uomini... no. Nella cittadina di Stepford vivono 'le donne perfette' vendute all'opinione pubblica, pubblicizzate come modello di femminilità da seguire... e sono delle bambole vuote, prive di personalità e di interessi, semplici serve da chiamare moglie. Bellissime e dedite unicamente alla casa, alla famiglia, ai mariti.
Per Joanna, Bonnie e Charmaine l'incubo - sempre più incombente - non è quello di perdere il diritto al voto, all'aborto, alla libertà sessuale ma di perdere la propria identità, il diritto di essere una persona pensante. Perchè a Stepford c'è qualcosa che trasforma donne vere in fantasie maschiliste, e in quel senso la 'risposta maschile all'attacco delle femministe'è che gli uomini non vogliono una compagna al loro fianco ma una bambola gonfiabile in grado di pulire casa, e che sono possono tradire nel modo più crudele ed egoista persone che si fidano di loro e che contano su di loro, e ciò mortifica anche gli uomini: gli uomini sono - e devono essere - meglio di così.
Mi spiace. Vi tocca essere migliori.
Per tutto il libro noi siamo col punto di vista di Joanna, moglie e madre, che con la famiglia si trasferisce nell'idilliaca Stepford, città di provincia ideale per crescere i bambini. Ma anche tanto indietro: per esempio l'unica organizzazione che conta qualcosa è il Circolo degli Uomini (ovviamente la quota rosa è zero spaccato). E, cosa ancora più strana, nessuna donna è interessata a prendere parte alla vita cittadina... da quando ha aperto il Circolo degli Uomini.
Lo sconcerto di Joanna diventa sempre più grande, fino a trasformarsi in vero e proprio panico quando si rende conto che la metamorfosi in una moglie di Stepford (The Stepford Wivesè infatti il titolo originale) segue tempistiche precise, e che l'agghiacciante trasformazione di donne brillanti e vitali in amebe prive di un pensiero originale che sia uno viene vissuta come positiva dalle loro famiglia.
Si comincia con un hobby, si finisce così. Non possiamo permetterlo.
In questo libro Ira Levin è bravissimo nel tenere l'atmosfera tesa, nel gestire il crescendo di disagio della protagonista (e del lettore) fino al confronto finale, e nella condanna di un mondo che - ai tempi - stava giustamente sparendo, mettendo in luce la meschinità di un pensiero che pagava (paga) i propri privilegi sulla pelle degli altri.
Insomma, io lo consiglio, anche perchè con la recensione scritta così sembra che il punto focale del libro sia la condanna sociale, ma in realtà Levin è abbastanza bravo da lasciare che quello stia sullo sfondo, da renderlo così scontato che non c'è bisogno di sbatterlo in faccia ai lettori... il libro ti tiene incollato alle pagine per la storia, per la paura, perchè vuoi sapere cosa sta succedendo e se Joanna riuscirà a salvarsi.

The Harry Potter Spells Tag

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Ho trovato questo tag su The Bookshelf, e visto che era da un bel po' che non ne facevo eccomi qua.
E poi è a tema Harry Potter: abbinare ad ogni incantesimo un libro.


EXPECTO PATRONUM: un libro dell'infanzia di cui hai un bel ricordo
Il Giardino Segreto di Frances H. Burnett. Lo comprai al mare - in una libreria che adesso ha chiuso - e me ne innamorai tantissimo. Da piccola l'ho letto un sacco di volte, e anche adesso mi piace guardare il fim.

EXPELLIARMUS:un libro che ti ha sorpreso
I Miserabili di Victor Hugo. Ma come, direte voi, che ci fa questo libro qui? Beh,quando l'ho letto mi aspettavo che fosse bello: non era il primo classico che leggevo, né il primo di una certa... mole. Sapevo che la sorpresa - al massimo - ci sarebbe stata se non mi fosse piaciuto. Ma non mi aspettavo minimamente che fosse così maledettamente bello o che, alla fine, quello che avevo appena letto fosse IL mio libro preferito.

PRIOR INCANTATIO:l'ultimo libro che hai letto
La Donna Perfetta di Ira Levin. Pensavo di leggerlo tra un po' perchè non è da moltissimo che ho letto I Ragazzi Venuti dal Brasile e mi piace mettere un po' di spazio tra i libri dello stesso autore. Ma nella sfida di lettura c'era 'Libro da cui hanno tratto un film', e da questo ne hanno tratti due.

ALOHOMORA:un libro che ti ha introdotto ad un genere che prima non consideravi
Umiliati e Offesi di Fedor Dostoevsky. Mia madre me lo diede quando avevo diciotto anni, ed è stato il mio primo classico: prima di allora era assolutamente terrorizzata da questi volumi immensi scritti piccolissimo e non mi ritenevo in grado di finirne uno, figuriamoci apprezzarlo. E invece... è scattata una scintilla che si è tramutata in amore vero.

RIDDIKULUS:un libro divertente che hai letto
Buona Apocalisse a tutti! di Neil Gaiman e Terry Pratchett. Semplicemente geniale.

SONORUS:un libro che ritieni debba conoscere il mondo intero
Baro e metto due serie: la prima è Mondo Disco, di Terry Pratchett. Sono consapevole di essere un disco rotto a riguardo, ma sono dei libri stupendi. Intelligenti, divertenti, fantasiosi, con personaggi idimenticabili e così tanto giochi di parole da perdercisi dentro.
La seconda è Urban Magic di Kate Griffin: per me è la migliora saga urban fantasy in circolazione, col valore aggiunto che i libri sono autoconclusivi.

OBLIVIATE:un libro/spoiler che non avresti voluto leggere
50 Sfumature di Grigio di E.L. James. Personalmente lo trovo un libro assolutamente inutile e una perdita di tempo totale. L'ho davvero considerato ore della mia vita che non riavrò mai più indietro. Quanto agli spoiler: Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin. Ai tempi mi spoilerarono un paio di decessi e... beh, non l'ho presa bene.

IMPERIO: un libro che hai dovuto leggere per scuola
La mia Africa di Karen Blixen. Non ne conservo un ricordo positivo, e non l'ho mai riletto.

CRUCIO: un libro che è stato doloroso leggere
My Boyfriend Merlin di Priya Ardis. Che avevo in testa quando ho pensato che potesse essere una buona idea?

AVADA KEDAVRA: un libro che uccide (da interpretare a piacere)
In senso positivo: Il gioco di Ender di Orson Scott Card. Mamma mia quel finale, quanto ci sono rimasta malissimo.
In senso negativo: La notte degli angeli caduti di Heather Killough-Walden. So che a voi la recensione è piaciuto, ma personalmente ne avrei fatto volentieri a meno.

Ed eccoli qua, i libri abbinati ad Harry Potter di cui neanche uno è di Harry Potter.
E i vostri quali sono?

Liebster Blog Award

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Un grazie grandissimo ad Alenixedda del blog Da una stella cadente all'altra e Alexis Kami di La Tartaruga si muove per avermi assegnato il Liebster Blog Award, un premio per i blog con meno di 200 iscritti.
Ecco le regole:
  • Postare sul proprio blog l’immagine del premio
  • Ringraziare chi ti ha nominato e linkare il suo blog
  • Raccontare 11 cose di sé.
  • Nominare 11 blog con meno di 200 followers che ritieni meritino il premio.
  • Rispondere alle domande di chi ti ha nominato
  • Fare domande ai blog nominati
11 cose su di me:
  1. Ho i capelli molto lunghi. A volte penso di tagliarli, poi mi ricordo quanto tempo ci ho messo a farli crescere e lascio stare.
  2. Siccome tra i miei genitori e i loro fratelli ci sono molti anni di differenza i miei cugini sono o molto più grandi o molto più giovani di me. Per questo mi sembra strano quando persone raccontano di avere cugini quasi coetanei.
  3. Da quando ho due gatti sono diventata insofferente alla violenza sugli animali anche nei libri o nei film.
  4. Allo stesso modo in cui ho accumulato libri da leggere, ho accumulato diversi videogiochi a cui voglio giocare ma non ho mai tempo.
  5. Ho una sorella minore.
  6. Se voglio un dvd/blu-ray ma l'edizione italiana non ha i contenuti speciali che mi interessano lo prendo in inglese (Doctor Who, Scott Pilgrim vs the World).
  7. Sono un'insopportabile pignola in ambito traduzioni, e ritengo di avere ragione.
  8. Sono estremamente imbranata e riesco a farmi male in modi assurdi.
  9. Sono anche completamente priva di senso dell'orientamento: una volta mi sono persa nel mio liceo.
  10. I miei personaggi preferiti muoiono sempre.
  11. Sono terrorizzata dagli areoplani.
Le domande di Alenixedda:
Un libro, una canzone, un film e una città che vi descrivono o a cui vi sentite particolarmente legate.
Che mi descrivono non ne ho idea, ma a cui tengo... Pinocchio, di Carlo Collodi: mio padre me lo leggeva quando ero piccola (la prima volta avevo tre anni, mi hanno detto che me lo sono fatto leggere quattro volte di fila), e non l'ho mai riletto da sola. Per i film non saprei, me ne piacciono moltissimi. Diciamo Piccole Donne del 1994, che in casa riguardiamo ad ogni Natale. Una canzone che ha avuto un significato importante è stata indubbiamente The Show Must Go On dei Queen, e per la città... nutro un amore spropositato per Praga. Ci tornerei anche domani.
  
Quale personaggio immaginario vorreste conoscere? Perché?
Direi Eddard "Ned" Stark, per dargli qualche consiglio. Ne avrebbe davvero bisogno. E, sempre dalle Cronache, altre due personaggi per rassicurarli che tutto andrà bene (anche se probabilmente non è vero perchè Martin è un maledetto sadico) ma non posso entrare nei dettagli o fare nomi perchè sarebbe spoiler. 

Se potreste viaggiare nel tempo quale epoca scegliereste? Meglio il passato o avreste voglia di conoscere il futuro?
Tutti e due, e possibilmente col Dottore.

Fate qualche collezione particolare?
Da un po' ho iniziato a collezionare calamite dei posti in cui vado, ma essendo una cosa recente me ne sono persi un bel po'.

Le domande di Alexis Kami:
Se per un giorno poteste impersonare e vestire i panni (letteralmente) di un personaggo, quale sarebbe?
Tiffany Aching di Mondo Disco: adoro l'ambientazione, mi piacciono le sue storie e interagisce con un sacco di personaggi che amo. 

Cosa non sopportate nelle edizioni dei libri? (ad esempio le fascette pubblicitarie, o le copertine dei film)
Diverse cose: illustrazioni che non c'entrano niente con la trama; il carattere enorme per avere un volume con più pagine; gli spoiler nella quarta di copertina e le saghe con copertine diverse.

Leggete fanfiction? Se sì, le recensite?
Sì, le leggo. No, non le recensisco. 
 
Quando entrate in una libreria, verso quale scaffale/reparto vi dirigete per primo?
In linea di massima la giro tutta, ma se cerco... in genere cerco fantasy/fantascienza.

I blog nominati:
Laumes' Journey
The reading corner
La biblioteca di Drusie
The road to Hell is paved with books
Wanna live not survive
Pagine Magiche
Briciole di parole
Giulia's World
Il suono dei libri 

Le mie domande:
  1. Leggete qualcos'altro, a parte i libri? (comics, manga, graphic novel, fanfiction... )
  2. Secondo voi è possibile avere un solo libro preferito?
  3. Avete mai fatto un fan-casting?
  4. Un film - o telefilm - che avreste voluto fosse tratto da un libro.

Dragon Ball Z: Light of Hope

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A volte mi chiedo se non ho un qualche deficit di attenzione: non inporta quanti libri abbia accumulato, sono sempre lì a pensare che non ho niente da leggere.
Ho tanti giochi arretrati (un paio addirittura per playstation1), e sono qui a pensare a quando mi converrà prendere la ps4 (maledetti Assissin's Creed Unity e Batman: Arkham Knight) o se voglio davvero una psvita (no, ma voglio tanto Tales of Hearts R e Assassin's Creed Liberation).
Sono indietro con un numero imprecisato di serie, e non so mai che guardare.

E ora sono arrivate le web-series, che spesso e volentieri sono di ottima qualità: ho salvatosu youtube tutti gli adattamenti dei classici per poi appassionarmi a Street Fighter: Assassin's Fist, e io a Street Fighter ci ho giocato giusto un paio di volte al Circolo Arci del paesino quando ero una mocciosa, e comunque preferivo Tekken (anche se alla storia è passata l'Estate del Mortal Kombat Difettoso e dell'Esageratamente Drammatica Reazione dei Genitori).

Tutto questo per dire che, al momento, sono qui che aspetto Dragon Ball Z: Light of Hope nella speranza che sia bello come sembra e che non faccia la fine del progetto su Final Fantasy VII (nato e morto al teaser).
Perchè, come scrissi tempo fa, Dragon Ballè una delle pietre miliari della mia infanzia e quindi sono potenzialmente interessata a qualunque progetto.
E la timeline di Future Trunks è fichissima.

Castelli d'Italia #87

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La Rocca di Soragna si trova a Soragna, in provincia di Parma. Fu costruita nel 1385 dai marchesi Bonifacio e Raimandino Lupi, con il benestare del duca di Milano Gian Galeazzo Visconti. Nel XVII secolo la rocca fu trasformata in dimora signorile, e nel 1820 il parco fu convertito in un giardino "all'inglese".
Secondo la leggenda la rocca ospita un fantasma: Cassandra Marinoni, detta Donna Cenerina e uccisa dal cognato, durante la notte vagherebbe per le sale con il compito di annunciare disgrazie ai membri della famiglia.





Teaser Tuesady #99

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Ed ecco di nuovo la rubrica settimanale Teaser Tuesday, creata dal blog Should Be Reading, che si divide in poche, semplici fasi:
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore

"Ho visto scudi decorati con teschi, lupi e corvi, anche con uomini impiccati e teste sanguinanti. Svolgevano comunque il la loro funzione, e così farà il tuo. Conosci l'antica invocazione allo scudo? 'Quercia e ferro proteggetemi bene... ""... o dell'inferno conoscerò le pene'" terminò Dunk. Erano anni che non ripensava a quella preghiera. Gliel'aveva insegnata il vecchio, tanto tempo prima. "Quanto vuoi, per il bordo nuovo e tutto il resto?" chiese all'armaiolo.
"Da te?" Pate si grattò la barba. "Una moneta di rame."
Quando il primo chiarore soffuse il cielo a oriente, la pioggia era cessata, ma aveva compiuto la sua opera. Gli uomini di lord Ashford avevano rimosso le barriere e l'arena del torneo era una grande palude di fango marrone frammisto a erba sradicata. Fili di nebbia si contorcevano sul terreno come pallidi serpenti mentre Dunk risaliva la lizza. Al suo fianco camminava Steely Pate.
La tribuna era già affollata di nobili che si stringevano nei loro mantelli per contrastare il gelo del mattino. Anche il popolino si dirigeva verso il campo e centinaia di persone erano già ammassate lungo lo steccato. "Accorrono così numerosi a vedermi morire" pensò Dunk con amarezza, ma li aveva giudicati male. Qualche passo più in là, una donna gridò "Che la fortuna ti assista!". Un vecchio si fece avanti per stringergli la mano e disse "Che gli dèi ti diano la forza, ser". Poi un questuante, con una veste marrone tutta sbrindellata, recitò una benedizione per la sua spada, e una fanciulla lo baciò sulla guancia. "Stanno dalla mia parte!"
"Perchè?" chiese a Pate. "Cosa rappresento io per loro?"
"Un cavaliere che ha tenuto fede al suo giuramento" rispose il fabbro.
 - Il Cavaliere dei Sette Regni, George R.R. Martin

Terminator

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Un post che Serena ha pubblicato un po' di tempo fa mi ha ricordato una cosa: sono - più o meno - una fangirl di Terminator. Come si fa a scordarsi di essere una fangirl, direte voi? Beh, è che lo sono un sacco di cose e l'ultimo progetto di questo particolare franchise risale al 2009. Ed era brutto.
Il nuovo film si prospetta tamarro già dal nome (Terminator: Genisys) e la trama sta facendo sperare a tutti i fan che sia uno scherzo.
Quindi, per farmi del male, ho deciso di lanciarmi in una maratona includendo Terminator 3 e il Salvation.
Con molta calma, ovviamente.
E senza spoiler.

In teoria direi che si deve aver vissuto sotto un sasso per non conoscerlo, ma ormai credo basti non avere genitori amanti della fantascienza o del cinema.
Quindi, trama: nell'anno 2029 la guerra tra le macchine, guidate da Skynet, e gli umani, guidati da John Connor, è giunta alla fine. In un disperato tentativo di ribaltarne gli esiti Skynet invia un Terminator (cyborg di altissimo livello) nel passato per uccidere Sarah Connor - madre di John - prima che lo metta al mondo. Gli umani, scoperto il piano, mandano indietro il soldato Kyle Reese per proteggerla.

È difficile fare una recensione di un film che ormai è iconico nella storia del cinema, che ha inventato uno di quei temi musicali riconoscibili e che, incidentalmente, è uno dei miei film preferiti. È difficile restare obbiettivi.
Io e questo film
Facciamo un po' di storia: siamo nel 1984, alla regia c'è James Cameron, per la seconda volta dietro la macchina da presa (esperienza precedende: il seguito di Pirana, un film horror che era di serie b anche negli anni '80), per la prima volta con un soggetto suo. In sostanza, l'esordio di un grande: girato con due lire (e con due lire intendo che è costato più o meno quanto il catering di Terminator 2), l'attore di punta è un Arnold Schwarzenegger fresco di Conan, che chiama pubblico ma non è così famoso da fare lo schizzinoso e/o chiedere una baracca di soldi. In effetti siccome è l'attore di punta la produzione lo vorrebbe nei panni di Reese, ma l'idea non piace né a Cameron né a lui.
Ci sono aneddoti esilaranti, come l'ultima scena girata in post produzione con la segretaria bionda (Linda Hamilton non poteva), il cane della zia e il figlio adolescente di non ricordo chi a fare manovalanza. E il poliziotto che gli ha chiesto se avevano i permessi per girare in strada, e siccome non li avevano si sono inventati che era un progetto scolastico del ragazzino e se per cortesia poteva chiudere un occhio, grazie, gentilissimo.
Lapregolapregolaprego...
È uno di quei film che quando vedi i contenuti speciali capisci la passione per il cinema, l'inventiva che non avere mezzi può tirare fuori dalle persone, come il talento sia qualcosa che si percepisce.

Mi sono chiesta spesso cosa renda Terminator un film così riuscito: la trama è semplice, soprattutto oggi che i viaggi nel tempo non sono più una tema mai narrato prima.
Ci sono un sacco di cose che funzionano alla grande. Partiamo dal ritmo: è serratissimo, nel momento in cui Sarah viene raggiunta da Reese e dal Terminator inizia una fuga continua. Non c'è un'attimo di respiro perchè ad ogni pausa segue la perdita del vantaggio sul nemico, un vantaggio che è solo ed unicamente lo spazio che i due riescono a mettere tra loro e il cyborg.
Sarah e Reese non possono fermarsi, devono costantemente scappare perchè sono di fronte a qualcosa che può solo essere rallentata. Il costante pericolo si riflette nel loro rapporto, che procede al contrario: prima c'è la fiducia, poi l'amicizia. I momenti di intimità, le confidenze... sono successivi all'aver messo la propria vita nelle mani dell'altro: ci deve essere fiducia totale e completa immediatamente, e tutto quello che generalmente porta a tale fiducia è da scoprire in seguito.
Vieni con me se vuoi vivereè la prima cosa che Reese dice a Sarah, e riassume perfettamente il loro rapporto.

Sottile è la caratterizzazione di Sarah: una ragazza come tutte le altre. Cameriera in un fast food, divide l'appartamento con un'amica, ha un'iguana e uno zainetto rosa per andare al lavoro. E scopre di essere la chiave per la salvezza del genere umano: Sarah Connor, il mito, la madre eroica che crescerà il figlio in modo che possa guidare l'umanità nella guerra contro le macchine.
Inizialmente è sconvolta ed inutile, un pacco che Reese si porta appresso. Ma più si va avanti più la si vede emergere. Un paio di iniziative, in situazioni dove fare esattamente quello che le dicono sarebbe la cosa più sensata. Vuole distruggere il Terminator e non fuggire in eterno. Alla fine sono lei e il Terminator, e lei ha un'espressione di odio, di rabbia, di sfida e non di paura. E allora lo vedi che questa ragazza ha una tempra d'acciao, ed è credibile che possa rendere John Connor quello che sarà.
E c'è Reese, perfetto opposto del Terminator: un personaggio con una tristezza di fondo notevole, con una determinazione pari a quella del nemico ma che nasce dalla sua umanità. Fuori posto nel presente, che per lui è un passato destinato a sparire, l'action hero spaventato come la damigella da salvare. Non è il classico protagonista d'azione, in lui c'è una sensibilità di fondo che lo rende accessibile come Sarah, anche se viene da un futuro apocalittico.
Suoi sono i flashback/flashforward del film, una guerra continua dove non c'è speranza anche se sai che gli uomini hanno vinto.

Ma il punto forte del film è il Terminator: non c'è niente da fare, Schwarzenegger ruba la scena a tutti in un film dove pronuncia 17 battute. La sua è una recitazione prettamente fisica, e non nel senso "È Schwarzenegger, basta che sia lì e fa paura": riesce a sembrare non umano.
O meglio, riesce a sembrare qualcosa che sembra umano senza esserlo. Il modo in cui si muove, in cui guarda (Schwarzenegger ha detto di essersi ispirato alle telecamere di sicurezza), il modo in cui non cambia mai espressione o tono...
Il Terminator è inarrestabile: è così minaccioso perchè tu, spettatore, sai perfettamente che non si arrenderà mai, che andrà avanti sempre e comunque, che se raggiungerà i protagonisti questi non potranno parlargli, non potranno cercare di convincerlo, rallentarlo a parole. Non ha freni inibitori: nascondersi alla luce vuol solo dire che ucciderà tutti quelli che ti stanno intorno. Non prova dolore, non può morire e non può fermarsi.

Poi c'è anche quell'atmosfera cupa, di sconfitta, perchè anche se Sarah sopravvive il genere umano sta procedendo spedito verso l'olocausto nucleare, una tragedia creata dagli umani stessi con la loro frenesia di costruire senza mai fermarsi a riflettere sulle conseguenze, se c'è un limite da non superare.

Un film perfetto? No, perchè non esistono film perfetti. Ma è un film che riesce a mascherare le proprie pecche: è oggettivo che Sarah e Kyle abbiano pochissimo tempo per legare, ma l'interpretazione umana e sofferta di Linda Hamilton e Michael Biehn bilancia la cosa, per fare un'esempio.
Poi ci sono le cose invecchiate male, come i capelli di Sarah.
Saranno così per tutto il film
La moda anni '80 non perdona.
Gli effetti speciali si difendono bene per la maggior parte del tempo, a parte quanto il Terminator si aggiusta l'occhio e la testa è palesemente un modellino (da un lato non fa schifo perchè è ovvio che non è vera, dall'altro fa paura perchè sembra l'anticristo... e da un'altro ancora fa ridere).
Ci sono opinioni contrastanti sul Terminator in stop motion: a me non dispiace, ma è anche vero che è molto poco minaccioso. E lentissimo.

Insomma, come si sarà capito io questo film lo amo e lo consiglio. È uno di quelli che ho guardato per l'azione, ma mi ha incollata (e fatto tornare) per i feels.

Castelli d'Italia #88

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Il castello di Mussomeli, o Manfredonico, si trova ad est di Mussomeli, in Sicilia. È stato costruito tra il XIV e il XV secolo su una rupe, ad un'altezza di circa 80 metri. Inizialmente voluto da Manfredi III Chiaramonte, il suo attuale aspetto è dovuto ai Castellar (signori di Mussomeli).
Il castello passò di proprietà molte volte, e per via della particolare posizione e delle leggende ad esso legate, fu oggetto di molte visite: pare infatti che tre donne vi furono murate vive (Laura Lanza sicuramente, con tanto di documentazione), e che vi sia il fantasma di un soldato spagnolo.






Teaser Tuesday #100

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Ed ecco di nuovo la rubrica settimanale Teaser Tuesday, creata dal blog Should Be Reading, che si divide in poche, semplici fasi:
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore

Quello del 1930 fu un settembre particolarmente caldo, e il giorno scelto da zia Mame per il penoso colloquio con la sua banca era stato canicolare. Tornata a casa, zia Mame lasciò scivolare la pelliccia di volpe al centro del soggiorno, si fece portare da Ito qualcosa di forte, e stramazzò con aria tragica sul divano 'modernista' appena comprato. "Patrick," mi disse con voce cavernosa "tua zia Mame è una donna povera. Rovinata, rovinata per sempre". Lanciò uno sguardo patetico verso la strada, tentando disperatamente di farsi sgorgare qualche lacrima. "In pratica," concluse all'apice del dramma "Hai davanti a te una mendicante, o giù di lì".
All'epoca zia Mame aveva già abbandonato il suo costosissimo quartierino in favore di un abituro a Murray Hill, che peraltro si era premurata di arredare con tutti i crismi e di inaugurare con un paio di feste, dove si erano ritrovati tutti i superstiti della vecchia guardia. Ah, si era anche comprata un bel po' di vestiti nuovi, appena più lunghi dei precedenti. Solo a quel punto aveva cominciato a farsi un'idea leggermente più concreta del fatto che la vita costava - persino nel 1930, quando ti tiravano tutto dietro.
 - Zia Mame, Patrick Dennis

Eracle

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Eracle, di Euripide.

Eracle, Ercole, Hercules.
Quello della Disney. Quello che appare in ben due filmrecenti. Quello del telefilm con  Kevin Sorbo, che ogni tanto si incontrava per cinque secondi con Xena. Quello che nel prequel era interpretato da un insospettabile Ryan Goslin. Quello che al campo dei mezzosangue ti fanno una testa così, che grande come lui nessuno mai.
Quello che anche millenni fa era il personaggio che tutti ci dovevano scrivere almeno una volta, e poi è arrivato Euripide che ha dovuto fare il George R.R. Martin della situazione.
Roba che a confronto Colpa delle Stelleè rilassante e allegro.
Signore e signori, questa è la tragedia greca.
(con tanti spoiler)

Tragedia di cupo fascino e rara intensità, l'Eracle mette in scena la catastrofe dell'eroe.
Di ritorno dall'Ade, teatro della sua ultima fatica, Eracle salva la moglie e i figli dall'usurpatore di Tebe ma, reso folle da Era, sarà poi lui stesso a trucidarli. Cessato il delirio, vede la macchia indelebile di quel crimine sulla sua carriera eroica e, sconvolto dall'ostilità e dall'indifferenza degli dei, rinnega la paternità di Zeus in favore di quella di Anfitrione, l'uomo che ha diviso con il dio l'amore di Alcmena e, nella versione euripidea del mito, ha contribuito a generarlo (non si parla più, come nella tradizione, del frutto umano di quel connubio, il gemello Ificle). Con l'amore del padre mortale e la solidarietò dell'amico Teseo, Eracle  potrà riscoprire la radice umana della sua virtù.

Eracle era uno che ce l'aveva fatta: eroe famosissimo, un sacco di autori avevano scritto di lui, aveva affrontato prove allucinanti e fichissime e, alla fine, era riuscito a guadagnarsi un posto nell'Olimpo, da immortale e con una sposa divina. Tutto alla faccia di Era, che in quanto corno non è che gli volesse proprio benissimo.
Poi, una mattina, Euripide si è svegliato e ha deciso che il lieto fine era troppo mainstream.
Prendilo, e che tu sia maledetto
Il suo Eracle comincia con l'assenza dell'eroe: impegnato in una scampagnata per l'Ade (l'ultima delle Fatiche), è presunto morto. Tale Lico ne ha approfittato per usurpare il trono di Tebe, trucidare la famiglia di Megara e adesso stringe d'assedio la donna, i suoi tre figli ed Anfitrione, padre di di Ercole. Motivo? Ucciderli tutti, soprattutto i bambini per evitare che cerchino vendetta da adulti: a quanto pare millenni fa gli Evil Overlord sapevano come gestire la questione "potenziale problema di qui a vent'anni".
Questo l'allegro contesto che diventa ancora più allegro perchè nessuno, tra gli amici ed alleati dell'eroe, ha mosso un dito per aiutarne la famiglia. La prima parte della tragedia è, di base, la discussione tra Megara ed Anfitrione su quale sia la linea di condotta da applicare: il vecchio vuole fuggire, non per viltà ma per salvare i nipoti, o almeno provare a guadagnare tempo nella speranza del ritorno del figlio o di un'intervento di Zeus, nonno quanto lui dei ragazzini. Megara, che vede la morte inevitabile (una donna, un vecchio, tre bambini contro un'esercito e senza alleati: per lei è solo una questione di quando li prenderanno) desidera evitare l'onta della fuga e morire alle sue condizioni, a testa alta. E che possibilmente la sua morte sia fonte di ignomia per chi l'ha causata e per chi non ha fatto niente.
Insomma, siamo di fronte a personaggi che non hanno nessuna speranza di farcela e stanno decidendo come affrontare la propria fine. Poi il momento di esaltazione, perchè Ercole torna giusto in tempo e, dopo un momento di iniziale confusione (non ha la più pallida idea di cosa stia succedendo ed è buffissimo nella sua perplessità), spiaccica Lito al muro e vissero per sempre felici e contenti.
Magari.
È qui che tu, lettore, ti rendi conto che pagine e pagine di gente che parla della propria morte non sono niente. È qui che ti rendi conto che l'accusa agli ipocriti che lasciano morire la famiglia di un amico/alleato se lui non c'è a parargli il culo, è niente.

Perchè qui si va ad urlare contro gli dei. Dei che usano gli umani come giocattoli per poi lasciarli in un'angolo, senza ricompensa e protezione alcuna. Dei che sono bambini egocentrici e viziati, che ti distruggono la vita per ripicca.
In effetti, la cosa era già stata accennata prima, quando tutti pensavano che sarebbero morti per mano di Lico, ed Anfitrione rinfacciava a Zeus di averli abbandonati.
Io, pur essendo un mortale, supero per virtù te, un grande dio: perchè non ho tradito i figli di Eracle. Tu sei stato capace di entrare di nascosto in un letto e fare tua la donna di un'altro, senza che nessuno ti autorizzasse, ma non sei capace di salvare i tuoi cari. Non sei un dio saggio, oppure non sei giusto.
Grandissimo
La cosa era stata messa in secondo piano dall'arrivo di Ercole all'ultimo minuto, ma ora torna prepotentemente in primo piano.
Era odia Eracle perchè figlio di suo marito ma Zeus le ha proibito di toccarlo finchè non avesse ottenuto la gloria, una gloria in cui lui potesse riflettersi. Ma ora che le Dodici Fatiche sono compiute, questa protezione viene meno e lei decide di vendicarsi nel modo più crudele possibile: causargli una follia momentanea in modo che stermini la famiglia e poi si renda conto di averlo fatto.
Il testo, peraltro, mette ben in evidenza la crudeltà della decisione e quanto sia spropositata rispetto all'offesa (che, in ogni caso, è stata commessa da Zeus e non dal figlio), e il dominio totale di Era che manda ad eseguire il piano una divinità monire, completamente contraria.
Quello che segue è terribile: noi non vediamo 'in scena' cosa succede, ci viene raccontato da un messaggero. Ci viene raccontara la furia di Eracle contro i suoi bambini convinto che siano i suoi nemici, le loro suppliche unite a quelle di Megara, la loro morte orribile per mano dell'uomo che doveva proteggerli e che, per loro, aveva cercato la gloria. L'unico superstite al massacro è Anfitrione, a cui spetta il compito di spiegargli cosa sia successo.

E qui vorrei aprire una parentesi sulla quarta di copertina: ad Eracle non importa un beneamato niente della sua reputazione di eroe. Lui è disperato per aver ucciso la sua famiglia, si considera un maledetto e il suo unico dubbio è quale sia la punizione adeguata a tale crimine.
Perchè dunque risparmiare la mia vita se sono divenuto l'assassino dei miei figli diletti? E perchè non saltare da una rupe scoscesa, o affondare la spada nel fegato per diventare io stesso il vendicatore del loro sangue, o ardere nel fuoco la mia carne ancora giovane per respingere l'ignominia della vita che mi attende?

In effetti, quando l'amico Teseo (l'unico che stava portando un esercito a salvare Megara da Lico) tira in ballo la reputazione di Eracle per evitare che si suicidi, non ha molto successo:
Teseo:Proprio Eracle, che ha retto a tante prove, parla così?
Eracle:Mai in tal modo: c'è una misura nella sofferenza.

A questo punto mi chiedevo seriamente se la cosa sarebbe finita con la morte di Ercole, perchè non dava segno di ripresa: l'odio verso Era è comprensibile, la delusione verso Zeus anche, e il riconoscimento di Anfitrione come il suo vero padre dolcissimo... ma si resta con quest'uomo che vuole morire, e il suo amico che cerca di fargli cambiare idea senza troppo successo.
Ma alla fine ce la fa. Alla fine, nonostante tutto, il messaggio è che gli dei sono stronzi e non ti regalano niente, e che puoi ottenere massimi riconoscimenti e perdere quello che conta davvero... ma il dolore è una sfida da affrontare e combattere giorno dopo giorno.
Potrei meritare un'accusa di viltà se abbandono la vita. Chi non sa resistere alle sventure non saprebbe neppure reggere all'urto delle armi nemiche. Mi rassegnerò con fermezza alla vita.

Ma dove si va a parare? Si va in un finale aperto: Eracle è spogliato di ogni sua gloria e di ogni sua serenità. Non ha perso solo uno scopo per il futuro, ma anche quello del suo passato (gloria e ricchezza da lasciare ai figli), in più ha rinneggato il suo retaggio divino: l'uomo che si allontana con Teseo è caduto e pronto a rialzarsi - o a provarci - abbracciando completamente la sua natura umana.

Che dire? Io amo l'antica letteratura, e il teatro greco è una delle più potenti in assoluto: i libri spesso e volentieri sono un'esperienza personale. Parole, storie e frasi che ti possono colpire intimamente, nella tua sensibilità.
Il teatro greco è esattamente l'opposto: i personaggi non parlano per sé stessi, parlano per l'umanità. Danno voce ai sentimenti, al significato delle parole e delle sensazione. È una scrittura che quando ti colpisce non lo fa nel tuo intimo, ma facendoti sentire più grande, parte di una collettività che non può non sentirsi come ti stai sentendo tu.
E avevano ragione: quelle parole ancora le leggiamo, ancora le amiamo, ancora le rappresentiamo.
Ancora la loro forza ci raggiunge.
Ancora ci immedesimiamo.
Cosa c'è di più miracoloso di una storia che, scritta da un'uomo morto nel 406 a.C., riesce a farti capire, a farti commuovere, a farti pensare che ha ragione?

Castelli d'Italia #89

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Il castello Mackenzie si trova in Liguria, nel quartiere residenziale di Castelletto. Fu costruito tra il 1893 e il 1905 su progetto dell'architetto fiorentino Gino Coppedè, sopra una villa preesistente, e ai tempi fu soprannominato 'capriccio da Re': all'inizio doveva essere una semplice villa con torre, ma le modifiche volute dal committente hanno portato all'aspetto attuale. Dichiarato monumento nazionale nel 1956, passò un lungo periodo di disuso fino a quando la casa d'aste Cambi lo comprò nel 2002, e ne ha restaurato gli interni (nel 1995 i restauri furono limitato solo agli esterni), per poi aprirlo al pubblico nel 2004.





Teaser Tuesday #101

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Ed ecco di nuovo la rubrica settimanale Teaser Tuesday, creata dal blog Should Be Reading, che si divide in poche, semplici fasi:
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore

Gli occhi di Jez vagarono, persi nel vuoto, oltre la distesa ghiacciata.
Allontanarsi da tutti, pensò. Forse è a cosa migliore. Allontanarsi da tutti, prima che sia troppo tardi.
Ma la solitudine, quella non riusciva a sopportarla. Che senso aveva l'esistenza, se doveva vivere per sempre da sola?
L'insediamento di Majduk Eyl era disseminato lungo l'altopiano. Gli Yort costruivano prevalentemente sottoterra, per sfruttare un miglior isolamento termico, e le loro abitazioni erano a malapena visibili. Tutto ciò che riusciva a scorgere dalla piattaforma erano le basse gobbe dei loro tetti a cupola, con le porte che affondavano nella neve e i lucernari protetti da tettoie prensili. Esili fili di fumo si alzavano da tre dozzine di camini, arricciandosi verso l'alto fino a raggiungere le nubi. Una piccola figura, incappucciata e avvolta in un pesante mantello, girava spargendo sabbia da un sacco sui sentieri fangosi che serpeggiavano tra le abitazioni.
L'equipaggio della Ketty Jay si trovava in uno di quegli edifici. Erano soltanto un altro gruppo di compagni, come quelli prima di loro, e quelli prima ancora. Jez si teneva a distanza da tutti. Sarebbe stato meno doloroso quando se ne sarebbe dovuta andare.
 - I Pirati del Cielo, Chris Wooding

Comics Experience #6: Thor 154

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Eccoci pronti per nuove avventure del Dio del Tuono e del Dio degli Inganni. Ammetto che è interessante seguirli contemporaneamente, ma ci sono - ovviamente - gli spoiler: Viaggio nel Mistero è successivo, quindi qualsiasi cosa succeda in Il Seme di Galactus non avrà conseguenze catastrofiche.
Tipo Thor e Loki costretti a chiamare il seme (o il Distruttore, visto che ora è lì dentro) "mamma".
Evidentemente Odino se l'è solo portato a letto.

Thor - Il seme di Galactus 3: Lo Straniero

Non riprendiamo esattamente da dove abbiamo interrotto (ossia Thor intenzionato ad usare Silver Surfer come pallina antistress) ma con Volstagg ignaro di tutto e diretto a Broxton: ha fatto amicizia con Bill, il gestore della tavola calda (o 'locanda' come dice lui) e si scambiano ricette, credo. È un peccato che la cosa non si sia mai vista prima perchè l'integrazione tra asgardiani e umani è una tematica che spero venga esplorata non solo in modo negativo. Comunque Volstagg, camicia - ovviamente rosa - e grembiule, ha una brutta sorpresa: capeggiati dal pastore Mike (mutato per l'occasione nel prete demoniaco dei vostri incubi) gli abitanti della città hanno intenzione di fare le loro rimostranze. In pratica non vogliono più gli asgardiani intorno, a meno che non si comportino come vogliono loro. Il discorso potrebbe anche avere senso se non ricordasse così chiaramente qualsiasi discriminazione abbia mai avuto luogo.
Il carattere degli asgardiani non aiuta la mediazione.
Pastore Mike:"Hai udito la buona novella di Cristo risorto?"
Volstagg: "Davvero? Buon per lui! Non vedo l'ora di conoscerlo."
Padre Mike
Una volta capito il messaggio Volstagg torna indietro. E chiaramente non ha capito il messaggio: "Alle armi, uomini! Alle armi, donne! I piccoli uomini di Broxton stanno venendo a ucciderci!"
La cosa bellissima è che non è ancora arrivato ad Asgard: si fa tutta la strada urlando così.

Intanto, ad Asgard, Silver Surfer ha capito che minacciare Odino è stata la mossa peggiore che potesse fare... soprattutto perchè Thor sta consapevolmente ignorando i suoi tentativi di scusarsi per avere qualcuno su cui sfogare la crescente frustrazione di essere un virile vichingo che sta morendo per una ferita arcobalenata.
Purtroppo la gara a chi ce l'ha più lungo mette a disagio Odino: "Per la mia barba, avete finito? L'ostentazione della vostra virilità mi fa sentire più vecchio."
In soldoni, Silver Surfer spiega che il seme è un manufatto talmente antico e pieno di energia che divorarlo potrebbe saziare Galactus per sempre. Specifica anche che non sta chiedendo il permesso: loro quel seme lo verranno prendere, ma se glielo danno prima magari si evitano scenate spiacevoli.
Thor:"Di che diavolo parla questo folle nudo e luccicante?"
Odino: "Non può averlo, schiavetto scintillante."
Nonostante apprezzi che venga messo in luce quanto sia graficamente ridicolo Silver Surfer, sono perplessa: non sarebbe meglio per tutti se Galactus la smettesse di mangiare pianeti?
Odino, comunque, dice all'araldo che Galactus gli ha mentito. Lui non gli crede e riparte per avvisare il boss della guerra imminente.

Thor, a questo punto, è assolutamente confuso... così tanto che Odino decide di dare una spiegazione: quello che hanno raccolto dalle radici di Yggracoso è il seme del prossimo Albero del Mondo. Quando tutto finirà - perchè tutto prima o poi finirà - da quel seme nascerà un nuovo universo.
Galactus lo vuole distruggere per bloccare l'esistenza delle cose in un loop eterno e, di conseguenza, ottenere l'immortalità: "Finchè il seme esisterà... Galactus sa che un giorno morirà. Niente seme... niente collasso."
Quindi sembrerebbe che il Padre di Tutti sia nel giusto... ma non mi fido: una versione è di Galactus, una di Odino. Ci sono buone possibilità che il seme diventi un vaso di petunie o un capodoglio.

Baby-Loki
Passiamo alla notte: Loki sta spiando Sif, che dorme nuda nelle sue stanze. No, non è improvvisamente giunto alla pubertà: sta provando a rubarle una ciocca di capelli. Ed è adorabile: completamente terrorizzato, cerca di farsi da personal trainer da solo... e ovviamente va malissimo perchè appena taglia i capelli Sif si sveglia e - probabilmente memore dell'ultima volta che Loki e i suoi capelli sono entrati nella stessa storia - decide di ucciderlo per l'affronto. Loki viene salvato da Thor che... sta facendo un cosplay steampunk? Davvero, è l'unico modo in cui posso descrivere la sua armatura. Approfittando dell'arrivo del fratello il bambino scappa di corsa, mentre Thor non ha la forza mentale per farsi raccontare cosa sia successo e avvisa la moglie/convivente della prossima battaglia.

Ma non è necessario raggiungere il resto delle truppe subito: "Ho detto che si sta 'preparando', non che è 'pronta'. Ci resta un po' di tempo, Lady Sif... "
Noi non vediamo come impiegano il tempo a disposizione, ma mi piace pensare che Sif abbia spiegato a Thor che 'apri la lattina' non è esattamente il gioco erotico migliore del mondo quando c'è da fare in fretta e considerando come funzionano uomini e donne forse, ma solo forse, a una signora piace essere al centro dell'attenzione quando si parla di una sveltina.

Passando ad altro: tutti sono in armatura, ma non un'armatura normale. Siccome devono andare nello spazio indossano della roba atroce che sembra un mix tra lo steampunk, Halo e i Cavalieri dello Zodiaco. Odino arringa le truppe. È così coinvolgente che Sif ne approfitta per commentare la ferita di Thor: è peggiorata così tanto che dall'armatura traspira una piccola aurora boreale.
I nostri eroi partono quindi volando verso un'enorme Galactus che non so se è lì davvero o è l'immagine involontariamente comica figa di chiusura.

Viaggio nel Mistero 3

Avevo capito male: il 'andiamo all'Inferno' di Loki voleva dire 'ad un certo punto ci andremo', quindi è ancora ad Asgard con Thor prigioniero e Odino fuori controllo. Tra un numero e l'altro, però, sono successe un sacco di cose: Loki e gli amici di Thor l'hanno fatto scappare, ma Odino li ha sgamati subito e ha buttato Thor nella trama principale. Pare che adesso sia a fare il co-protagonista di Fear Itself mentre noi siamo nello spin-off.
Comunque siccome alla fuga hanno lavorato in mille e Thor ha collaborato alla grandissima, Odino - ovviamente - se la prende con Loki... ma Volstagg si fa avanti e si prende la responsabilità di tutto. Non solo, ad un certo punto si mette fisicamente tra Odino e il bambino. E vi ho già detto quanto io lo ami, vero?
Loki:"Ma perchè? Tu mi odi."
Volstagg:"Io odio Loki. Ci hai distrutto tutti quanti, ripetutamente. Ma... ho dei bambini, Loki. Una grande prole chiassosa e urlante che non fa altro che produrre sporcizia, guai e gioie. Li amo tutti. E per lo sterco eterno di Huginn e Muninn, mi intenerisco anche di fronte alle cose peggiori di voi piccole pesti. Non è solo Thor che ti ricorda da ragazzo. Io vi ricordo entrambi."

Io e Volstagg
L'espressione di assoluta desolazione sul volto di Loki (perchè sta già mentendo Volstagg, anche se a fin di bene) è più o meno simile alla mia: se (quando?) salterà tutto fuori Volstagg si sentirà sicuramente tradito.
Recuperato il lupo infernale è giunto il momento di andare all'Inferno, e soprattutto è il momento delle spiegazioni. Questo è quanto ho capito: l'Inferno è diviso in due, una parte la controlla Mefisto e l'altra Hela. Poi ci sono le Disir che hanno il potere di divorare gli spiriti dei morti ed erano sotto il controllo di Loki. Loki le ha 'prestate' a Mefisto in cambio del territorio di Hela e della cancellazione del suo nome dal libro del Destino (permettendo così la propria rinascita), ma Mefisto le ha fatte morire all'Inferno sperando di mantenerne il controllo... e alla fine è confuso anche Loki.
Passiamo ad altro
Alla Fortezza di Hela. Tyr, che è morto (?) e per l'occasione si è trasformato in un nativo americano, è diventato generale per la signora ma deve ancora imparare che lì coi mostri a volte ci si parla, non ci si limita a picchiarli. Leah, una bambina a servizio di Hela, la informa che la Bocca di Sauron la Lingua del Serpente è arrivata. Il dialogo è simile a quello di 300: pace in cambio di un giusto tributo (temere il Serpente, antica divinità della paura) o distruzione. Hela prende tempo, e intanto Loki cerca di imbucarsi: Garm è un lupo gigante a guardia dell'ingresso di Hel quindi il ragazzino gli scaglia contro quello infernale e poi via di corsa. "Divertiti! E non farti ammazzare! Tornerò presto!".

I consiglieri di Hela sono in disaccordo: Leah è per l'alleanza col Serpente visto che tanto Asgard li odierà a prescindere, quindi perchè rischiare (e ad Asgard discorsi così li dovrebbero sentire, e farsi delle domande su quanti dei loro nemici sarebbero tali se loro fossero meno stronzi) mentre Tyr... no. E prova ad usare la tensione sessuale tra lui ed Hela come argometazione. E io li shippo.
"Vattene, Tyr. Mi tenti in ogni momento. Seppur morto, sei più vivo che mai. Ma io devo pensare alla fredda eternità, non alla passione amorosa."
Smettila di affondare la mia ship, Hela
Si può ben dedurre che questo sia un momento sbagliatissimo, per Loki, per andare a parlare con Tyr, a cui ovviamente girano a mille. Fortunatamente il ragazzino riesce a convincerlo che lavora per Asgard, farsi fare un veloce ragguaglio e partire per incontrare Mefisto. Nel mentre Garn gli lancia il suo più grande WTF, visto che blocca solo i morti e quindi l'avrebbe lasciato passare tranquillamente sia all'andata che al ritorno.
Ikol consiglia prudenza: Loki non è più quello di una volta, e in certi ambienti può essere pericoloso.

Mefisto lo accoglie in giacca rossa e con le Disir zombieficate in versione Principessa Leia schiava. Non ha intenzione di schierarsi nella battaglia imminente ma da quello che ho capito tiferà per Odino, nel senso che gli stanno sull'anima entrambi ma Odino almeno lo conosce. Loki invece glissa sulla questione, preferendo parlare delle Disir e di come il fatto che siano morte all'Inferno significhi... che sono morte lì, non che non sono più sue. Poi sgancia la bomba: la possibilità che Hela si allei con il Serpente, concedendogli di fatto un pezzo d'Inferno. E Mefisto questo non può permetterlo.
Risultato: Mefisto sul piede di guerra, Hela incazzata a morte perchè potrebbe sconfinare e Tyr piuttosto allibito per la situazione.
Ma stiamo tranquilli: Loki sta cosa sta facendo. "[Mefisto] Ha condotto Hela fuori da Hel. Ci darà il tempo di agire. Di trovare qualcosa che possa unirli prima che si distruggano a vicenda. Qualcuno da odiare. Qualcuno che temono... e la Lingua ce lo fornirà... o gliela strapperemo via. È così che dovrei parlare, vero?"

Wow. Questo capitolo è stato densissimo: da un lato c'è la parte emotivamente devastante ad Asgard, per il semplice fatto che alcuni stanno iniziando a dare fiducia a Loki mentre i suoi mezzi... gli eploderanno in faccia, e sarà orribile. Non solo, tutti quelli come Volstagg penseranno di aver sbagliato ad esporsi per lui. E questo mi spaventa moltissimo: non so se questo piccolo Loki è destinato a restare, o se gli eventi lo porteranno a sparire... cerchiamo di non pensarci e godiamoci il giro in giostra, che è meglio.
La parte nei due Inferni è stata interessantissima, soprattutto come hanno incastrato le due concezioni di aldilà, che nei comics può essere un casino (alla DC hanno praticamente spostato tutto Gaiman in un universo a parte dopo che ha creato gli Eterni... anche se in un paio di fumetti 'regolari' appaiono), ed è bello vedere all'opera un personaggio che più che sull'azione si basa sull'astuzia.
E questo Loki è molto meno ingenuo e più... Loki, rispetto a quello de Il Seme di Galactus (storia che procede spedita nella sua meravigliosa follia).
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