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Terminator 2: Il giorno del giudizio

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Eccoci qua con Terminator 2, sempre con il buon vecchio Arnie e, a sorpresa, un budget degno di questo nome: dopo l'enorme successo del primo gli studi cinematografici decisero che i Terminator sarebbero tornati nelle sale in grande stile.
Un po' di spoiler, ma estrapolati dal contesto.

Trama: fallito il piano per impedire la nascita di John Connor, Skynet decide di riprovarci. Stavolta manda un T-1000, prototipo creato apposta per l'occasione, ad uccidere John durante l'infanzia. Un Terminator catturato e riprogrammato viene quindi mandato indietro con la missione di proteggere il futuro leader della resistenza umana.

Mio padre diceva sempre che Terminator 2 era l'esempio di buon sequel e aveva ragione. Certo, nel mio cuore avrà sempre un posto speciale il primo ma bisogna tener conto del fatto che ho un debole per i vecchi film, e che mi piacciono gli esordi di futuri grandi registi: l'inventiva necessaria per aggirare i limiti, la forza delle idee... che posso farci: il mio romanticismo è investito tutto in cose come questa.
Terminator 2 fa due cose che ogni sequel dovrebbe fare: tanto per cominciare non fa del male al suo predecessore (Highlander 2 distrugge completamente Highlander 1 in meno di quindici minuti, e non è una battuta), poi ha una trama solida che amplia il mondo iniziale. Non necessariamente in modo coerente ma in fin dei conti siamo in una storia con viaggi nel tempo, un paradosso stabile e una linea temporale in continuo mutamento.
Doctor Who aiuta moltissimo ad accettare tante cose.



Questo film è molto più completo: se nel primo avevamo un'insenguimento continuo, quasi un film dell'orrore con l'inarrestabile mostro che insegue i protagonisti per ucciderli, qui siamo completamente nel'action movie. Si comincia con un prologo che mostra il futuro, con le scene di guerra che volevano girare nel 1984 ma per budget e mezzi non potevano. Abbiamo anche quello che non avevamo nel primo: un'immagine di John Connor.
In effetti fino ad adesso John è stato una figura leggendaria, il suo nemico ha letteralmente piegato il tempo per ucciderlo... e come con Sarah, non ci troviamo di fronte a quello che ci aspettavamo.
John ha dieci anni ed è un bambino problematico: Sarah l'ha educato in vista del suo futuro, e ne ha perso la custodia. In affidamento presso una coppia normale, John è arrabbiato con i genitori adottivi, con Sarah e più o meno col mondo intero.
Un ragazzino ribelle, sulla strada della criminalità e convinto che la madre sia una pazza.

E Sarah? Sarah ha avuto un cammino difficile: non è più la giovane ed ingenua cameriera che avevamo conosciuto, e nemmeno la malinconica futura madre che abbiamo lasciato, ma una donna che - da sola - è riuscita a diventare una vera e propria guerriera, con contatti tra i trafficanti d'armi e (sembra) guerriglieri di varie parti del mondo. Tre sono gli obbiettivi della sua vita: proteggere John; prepararlo al suo futuro ed impedire la creazione di Skynet. Riagganciandosi direttamente ad una delle scene eliminate del primo film (in cui cercava di convincere Kyle a giocare d'anticipo ed evitare la guerra), Sarah è stata arrestata - ed internata - a seguito del tentativo fallito di far saltare in aria la Cyberdyne Systems.
Il percorso della nostra vecchia protagonista ha avuto notevoli conseguenze: è diventata una donna dura, pronta a tutto, con paranoia praticamente clinica, violenta e diffidente.

Quindi eccoci qui, con ben due storyline: da un lato la spietata caccia del T-1000, dall'altra il tentativo degli eroi di salvare il futuro del genere umano.
Eppure, di nuovo, è il Terminator a diventare la figura più interessante: il T-800 riprogrammato, infatti, assume nei confronti del piccolo John un ruolo quasi paterno, mentre il bambino diventa il motivo della sua personalissima evoluzione; perchè questo film mette in chiaro una cosa: una volta privati della direttiva che li porta ad uccidere ogni essere umano in linea generale (e i Connor in particolare), i Terminator hanno la capacità di imparare ed evolvere: non solo l'affetto di John per il robot è indubbio, ma è quantomeno discutibile che, alla fine, anche la macchina sia arrivata a provare qualcosa per il suo protetto. Qualcosa che non nasce solo dalla nuova programmazione.
Cosa fa un bambino con un super-robot?
Personalmente trovo la questione affascinante, perchè rende le macchine molto più complesse: quanto sono in grado di evolvere? È possibile integrarle con gli esseri umani? Vale la pena provarci? Sono davvero in grado di raggiungere l'autocoscienza, o è solo una questione di programmazione?
Tutte questioni che il film accenna, ma che verranno riprese dalla serie televisiva.
E adesso torniamo a Terminator 2.

Una nota di merito imho va alle scene d'azione: per l'anno (1991) erano tamarrissime, ma è uno di quei casi dove la mano di un regista con una marcia in più si fa sentire. È lampante che siano lì perchè volevano vedere se riuscivano a girarle, ma sono usate in modo intelligente: ai Terminator non importa della propria incolumità, se possono portare a termine la missione. Non gli importa di ciò che gli circonda. Ancor meno gli importa cosa succede ai loro mezzi di trasporto, tanto non possono morire in incidenti o simili. Per cui tutte le cose impossibili che fanno, oltre ad essere fighe da guardare, sottolineano continuamente quanto non sono umani.

Ma parliamo anche del T-1000: fuori dalla storia, è importante per il cinema... nel senso che gli effetti speciali per crearlo rendono perfettamente anche oggi ma, soprattutto, sono considerati uno dei punti cardine per l'utilizzo della CG (l'altro, beh, sono i dinosauri di Jurassic Park). Robert Patrick è bravissimo nell'interpretarlo: modello più evoluto, riesce ad integrarsi meglio rispetto al T-800 ma, alla fine, risulta inquietantissimo. Se Arnold Schwarzenegger aveva dalla sua l'imponenza fisica a renderlo ancora più minaccioso, Patrick è quella persona apparentemente normale che, tempo dieci minuti, inizi a sospettare sia un serial killer e volerti mettere a piangere se continua a stare nella stessa stanza con te (curiosità: era l'idea iniziale, scartata quando Schwarzenegger chiese di poter fare il cattivo invece dell'eroe).

E alla fine? Alla fine il film si chiude su una nota di speranza: mentre prima il futuro era deciso ed immutabile, adesso è nebuloso e non più certo. Non sappiamo se Sarah e John hanno salvato l'umanità, o se le hanno solo dato una possibilità, ma adesso - come tutti - non portano più sulle spalle il peso di un destino già scritto.

Insomma, questo sequel è riuscito: sapendo di non poter replicare il primo, decide di essere un'altra cosa. Abbiamo un bel film d'azione, con spunti interessanti e più personaggi in gioco, e un finale aperto che voleva essere il messaggio finale: il destino è quello che ci creiamo da soli.



Nota flashback: ai tempi l'incubo sulla guerra nucleare di Sarah diede gli incubi anche a me.

Terminator: Genisys - Trailer

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Serena mi ha fatto presente che è uscito il trailer del quinto film di Terminator. Con gentilezza, tempismo e - sospetto - una discreta dose di sadismo.
Vi dico subito che questo trailer mi indispone per vari motivi, non ultimo che avevo in mente di fare una serie di post sul franchise e di chiudere con il Genisys, ma ovviamente adesso devo incastrarlo da qualche parte... e già di scalette per il blog ne faccio poche, che me le rovinino così mi irrita.
E sì, la sto prendendo molto sul personale. Ma poche ciance, e sotto il cut trailer, analisi e over-reacting.





Sapete la cosa peggiore? Una parte di me si è esaltata e spera davvero che non faccia schifo.

Si comincia nel futuro: tutto molto bello e figo (ma imho troppo pulito), e siamo in un momento storico. Un momento che nessun film - o telefilm - ha mai mostrato: il momento in cui Kyle Reese viene mandato nel 1984 a proteggere Sarah Connor, salvando di conseguenza John e l'umanità.
La scena perde in figaggine per il fatto che Kyle è nudo e mi chiedo perchè: sappiamo che la macchina del tempo distrugge la materia inanimata automaticamente, quindi perchè costringerlo all'imbarazzo di stare come mamma l'ha fatto davanti a tutti, incluso il suo capo? (e non voglio neanche pensare a come deve essersi sentito John). Non può essere per il fanservice, c'è già l'arrivo con le chiappe al vento.
Ma vabbè. Tutto molto nostalgico e un paio di scene classiche sono ri-girate per l'occasione... ed ecco che cambia tutto: nel 1984 c'è un T-1000, Sarah è stata salvata da bambina da un Terminator che l'ha cresciuta in vista del suo futuro (mettere al mondo John ed insegnargli a combattere) e il Terminator del film originale pare sia stato seccato subito dal vecchio Arnie.

Impressioni:
  • a livello puramente teorico non sono contraria a quello che è stato fatto: una delle cose che più mi piaceva del telefilm era come parte della trama si basasse sul fatto che la linea temporale è una e modificabile, e che persone tornate indietro in momenti diversi ricordano futuri diversi. Ma è un'espediente da usare con parsimonia: si presta a troppe incongruenze e metterlo costantemente sotto gli occhi degli spettatori uccide la sospensione dell'incredulità. Nello specifico: chiamiamoLinea Temporale 1 quella seguita da T1 e T2, e Linea Temporale 2 quella del film in questione. Kyle, stando ai dialoghi, viene da Linea Temporale 1. John è stato cresciuto da Sarah di Linea Temporale 1. Come fa ad arrivare nellaLinea Temporale 2? Teoricamente, nel momento in cui Skynet manda qualcuno ad uccidere Sarah bambina, John viene automaticamente cresciuto da una Sarah che ha vissuto quest'esperienza: è per questo che in Terminator il futuro si vede sempre come flashback, e non si torna mai indietro rispetto a quanto già visto. Il futuro è in costante mutamento per quelli che vivono nel presente (e quindi lo creano) e quelli che vivono nel futuro (che subiscono i cambiamenti, ma senza rendersene conto), ma immutabile per i viaggiatori del tempo: poichè è il loro passato sono gli unici a ricordarlo prima dei mutamenti e a rendersi conto delle discrepanze. Questo film si è messo su una strada molto rischiosa, che è sempre stata evitata per le eccessive contraddizioni che comporta.
  • se andrà bene sarà un reboot, se andrà male una realtà alternativa. Di base, falliti i tentativi di riportare in vita il franchise, qualcuno ha deciso che il solo modo per rendere di nuovo Terminator un cult fosse ripartire da zero. Ok, per Star Trek ha funzionato, quindi perchè qui è una delle cose più inutili del mondo? La risposta sta nella pagina di wikipedia di Star Trek: prova a rimetterti in pari ora. È un'impresa titanica, quindi se vuoi riportarlo a cinema in pompa magna devi inventarti un nuovo inizio che permetta al novello spettatore di capire che succede. Ma per Terminator? Sono quattro film: se proprio vuoi fare il fanatico e vederli tutti insieme perdi una giornata. Il fallimento di Terminator 3 e Terminator Salvationnon è stato tanto economico quanto di critica. Il problema non era che al pubblico mancavano le basi per capirli ma che non sono riusciti a mettere in piedi una storia all'altezza dei primi due film. Quindi io capisco che si siano detti "Hey, cancelliamo i film che non riusciamo ad eguagliare e creiamone uno che si presti a dei sequel", ma resta un ragionamento cretino perchè se non riesci a fare sequel, smetti di farli.
  • Sarah Connor: premetto che, dal trailer, Emilia Clarke mi è sembrata all'altezza (anche se non ho capito perchè a 1:42 è arancione). Quello che non mi piace è che sia stata cresciuta da un Terminator: una delle cose più belle del suo personaggio era l'essere una ragazza assolutamente normale. Lei non ci credeva, di essere la stessa donna di cui le parlava Kyle: era innocente, fragile, spaventata. Poi la vedevi in T2 e capivi: Sarah, ventenne incinta e sola, era riuscita a trasformare sé stessa in modo radicale. Accanto a un John educato in virtù del suo destino, c'era una Sarah costretta ad arrangiarsi da sola per non deludere le aspettative ed era bello vederle riconosciuto lo status di combattente migliore del suo universo narrativo. Qui, purtroppo, Sarah perde questa unicità e le sue competenze sono conseguenza di un'addestramento. Non dico che farà schifo ma di certo è più generico, e meno Sarah Connor come la conosciamo.
  • John Connor: spero che si veda quei dieci-quindici minuti necessari, perchè con Jason Clarke ho avuto un'esperienza traumatica in Apes Revolution: carismatico come un pezzo di legno, ed espressivo uguale. Con lui, contando le comparse nei flashback, sono otto gli attori che hanno avuto la parte, per cui concordo con quello che ha detto un tizio: nel prossimo film John deve essere interpretato da un'attore diverso in ogni inquadratura.
  • Kyle Reese: mi dispiace, sono certa che Jai Curtney sia una persona adorabile e gli auguro tutto il bene del mondo, ma detesto questo casting. E lo detesto a partire dall'aspetto fisico: Kyle Reese è un'uomo cresciuto in un mondo post-nucleare dove si mangia quel che si trova, il sole si vede pochissimo e non ci sono palestre per definire il bicipite e la tartaruga: non è un ragazzone. Aveva il fisico asciutto che il cappotto se lo mangiava, e ti lasciava l'idea che venisse da un posto dove per combattere dovevi essere veloce e tenerti nascosto. In effetti il motivo per cui Cameron non voleva Schwarzenegger nei panni di Reese era proprio il fisico palestrato: non sarebbe stato coerente col mondo da cui veniva. Un'altra cosa è la recitazione: Curtney l'ho visto in Divergent dove per me ha reso ancora più piatto un personaggio già piatto di suo, ma era Varro in Spartacus e per lui ho pianto. Avendo guardato i contenuti speciali di Terminator (principalmente perchè li ho pagati) so che ai tempi ci misero tanto a trovare l'attore giusto perchè tutti facevano i duri, mentre loro volevano qualcuno che fosse capace di lasciar emergere la parte più fragile ed emotiva di Reese. La cosa che rende Kyle Reese un personaggio così bello è proprio questo suo essere così puro nonostante quello che ha passato, e tutto quello che è venuto dopo ne ha tenuto conto: sia il telefilm che il Salvation. Qui? Non ne sono sicura, ma pare proprio di no. (citazione fuori contesto della sorella quando ha visto il trailer:"Ma Kyle era figo!")
  • Arnold Schwarzenegger: a me piace un sacco. Lo trovo un attore non versatilissimo ma capace, e mi pare estremamente simpatico ed autoironico. Ma è troppo vecchio, e sembra che metà della trama sia lì per giustificarlo.
  • Niente Matt Smith nel trailer. Io vi odio.
  • "Vieni con me se voi vivere" detto da Sarah a Kyle. No. Just no.
In definitiva? Dal trailer si prospetta un film inutile, che sembra unire la trama dei primi due.
Non sono contenta, ma so già che sarò lì, in sala. E voi dovrete avere paura: questo è quello che ho scritto dal trailer. Immaginate cosa succederà dopo che avrò visto il film.
Poi c'è sempre la possibilità che sia divertentissimo e che si siano sbizzarriti coi viaggi nel tempo, in una serie che ha i viaggi nel tempo


Castelli d'Italia #90

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Il castello di Cly si trova in Valle d'Aosta. Il primo accenno alla sua esistenza risale al 1207, e appartiene alla categoria di castelli detta primitiva, ossia con una torre centrale protetta da mura. Come si può intuire dalla posizione a 780 metri di altezza la sua funzione era principalmente difensiva.
Inizialmente proprietà della famiglia Challant del ramo di Cly, il castello ha passato molte volte di proprietà, fino al XVII secolo quando fu definitivamente abbandonato e usato come cava di pietra per altre costruzioni. Nel 1900 fu acquistato dal comune di Saint-Denis, che ne detiene ancora la proprietà. È aperto al pubblico e parzialmente visitabile.





Teaser Tuesday #102

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Ed ecco di nuovo la rubrica settimanale Teaser Tuesday, creata dal blog Should Be Reading, che si divide in poche, semplici fasi:
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore

Se il disprezzo avesse avuto un volto, per Michele Corella sarebbe stato quello di Lucrezia, solo quello.
Difficile comprendere quando fosse accaduto, quando e schermaglie giocose che li avevano visti protagonisti da ragazzi fossero cessate per lasciare il posto a quel distacco freddo, a un'evidente ostilità da parte della fanciulla. Mille volte Michele si era interrogato, aveva cercato di comprendere in quale maniera avesse potuto dispiacerle a tal punto, ma per quanto si sforzasse non sapeva riportare alla memoria una tale contingenza. Tutto ciò che sapeva era che l'effetto di quel biasimo gravava sul suo cuore più di quanto gli fosse consentito mostrare, più di quanto gli fosse lecito riconoscere. Dopotutto si trattava solo del capriccio di una ragazzina. Da quando i capricci di chicchessia avevano un tale potere su di lui?
Con un gesto fluido si tolse il berretto e accennò un rigido inchino all'indirizzo delle principesse, ma proprio in quel momento la porta dello studio si spalancò e un infuriato Cesare uscì a grandi passi. Si passò la mano tra i capelli, lanciando uno sguardo fiammeggiante a Michele.
 - Corella: l'ombra dei Borgia, Federica Soprani

I shall wear midnight

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I shall wear midnight, di Terry Pratchett.

Ho aspettato tanto, a comprare questo libro. E ho aspettato tanto a leggerlo: avevo paura. Non è un segreto che Terry Pratchett sia il mio autore preferito e che per i suoi libri provi un sentimento che può andare dall'amore alla reverenza.
Ma Terry Pratchett è malato: nel 2007 ha reso pubblico di essere affetto da una forma di alzheimer precoce. Io non lo conosco eppure mi ha dato tanto: i suoi libri sono intelligenti, possono farti ridere con un brillante gioco di parole, possono farti pensare quando trasformano l'egoismo in un'arma e in una ragione per mettersi a servizio degli altri.
Terry Pratchett mostra l'importanza dell'immaginazione e l'importanza della praticità, ritiene i lettori intelligenti e riesce a non essere pedante: una qualità non da poco, soprattutto nei libri per bambini.
Sapendo cosa fa la sua malattia alle persone mi sono sentita quasi come se avessi saputo che un mio amico è malato. E questo libro è uscito tre anni dopo l'annuncio.
Quante possibilità ci sono che possa scriverne un'altro? Non volevo leggerlo perchè non volevo che fosse l'ultimo.
Ma Terry Pratchett è un genio: malato da sette anni ha fatto sapere che ci sarà un altro libro di Tiffany Aching, titolo provvisorio The Shepherd's Crown.
Spoiler.

It starts with whispers.
Then someone picks up a stone.

Finally, the fires begin.
When people turn on witches, the innocents suffer...
Tiffany Aching has spent years studying with senior witches, and now she is on her own. As the witch of the Chalk, she performs the bits of witchcraft that aren't sparkly, aren't fun, don't involve any kind of wand, and that people seldom ever hear about: she does the unglamorous work of caring for the needy.
But someone - or something - is igniting fear, inculcating dark thoughts and angry murmurs against witches. Aided by her tiny blue allies, the Wee Free Men, Tiffany must find the source of this unrest and defeat the evil at its root - before it takes her life. Because if Tiffany falls, the whole Chalk falls with her.
Chilling drama combines with laughout-loud humor and searing insight as beloved and bestselling author Terry Pratchett tells the high-stakes story of a young witch who stands in the gap between good and evil.


Tiffany Aching l'abbiamo vista crescere: l'abbiamo conosciuta bambina, a soli nove anni, quando ha costretto la magia ad andare da lei. L'abbiamo vista a undici lasciare la sua casa per iniziare ad addestrarsi davvero. L'abbiamo vista entrare nel mondo delle donne, dove con mondo delle donne non intendo spignattare in cucina ma tutte quelle cose che ci differenziano dall'altro sesso.
E ora? Ora Tiffany ha quasi sedici anni ed è tornata al Gesso come strega a tutti gli effetti, succedendo al ruolo che Nonnina Aching ha di fatto ricoperto fino alla morte.

A Mondo Disco è dura essere una strega: non si gioca con la magia come fanno i maghi, non ci si chiude all'Università Invisibile a studiare cose che la maggior parte della gente non capisce - e la maggior parte del tempo non servono. Essere una strega vuol dire che il trucco è non usare la magia, perchè sarebbe barare. Vuol dire occuparsi delle cose non di cui non si occupa nessuno. Vuol dire capire quando intevenire e quando no, cosa è sbagliato e cosa no. Sempre da soli, sempre ad affrontare quello che gli altri non possono perchè tu sei la strega, e la strega si occupa della sua gente.
I’m a witch. It’s what we do. When it’s nobody else’s business, it’s my business.

Non a caso le streghe vanno a controllarsi tra loro, più che visitarsi. Perchè quando sei sempre da solo a fare un lavoro simile puoi prendere la strada sbagliata, quella che finisce in arcolai avvelenati e casette di marzapane.
I have seen horrible things, and some of them all the more horrible because they were, well, normal.

Non è facile, per Tiffany, farlo nel luogo dove è nata e cresciuta. È straniante essere trattata con timore e deferenza da persone che l'hanno vista correre nuda in giardino quando aveva due anni. È difficile stare di fronte a tuo padre - che è tuo padre - mentre ti chiede di risolvere un problema quasi implorando. Guardarlo negli occhi mentre si vergogna di chiedere alla propria bambina quello che lui non può fare.

Tiffany non l'aveva messo in conto, quando ha scelto di pagare il prezzo per impedire che altre vecchiette subissero il destino della Signora Snapperly. Però lo paga, ed è per questo che ammiro tanto i personaggi di Terry Pratchett: perchè non c'è tempo di commiserarsi e non c'è tempo di farsi salvare. È tempo di rimboccarsi le maniche, e che sia difficile non è una scusa.
When it comes right down to it, all I can do is the best that I can.

Qui lo stadio della vita di Tiffany che vediamo è... la differenza tra quello che pensava per sé stessa e la realtà. Non tanto per il suo lavoro, ma anche in altri ambiti, come la vita sentimentale: il modo in cui la storia tra lei e Roland è stata gestita mi è piaciuta un sacco. Tutti ci avevamo creduto, ma quando, arrivati al punto, Roland afferma che essere stati i due bambini diversi durante l'infanzia non li rende simili ha tanta ragione. Così come ho trovato veri i sentimenti confusi di Tiffany: come puoi piangere qualcosa che non c'è mai stato? Eppure il suo dolore è autentico perchè lei davvero aveva pensato che sarebbero finiti insieme, ed è ovviamente gelosa di Letitia, la bionda ed eterea fidanzata ufficiale di Roland.
E vedere tutte le insicurezze di quando era piccola tornare in superfice, che alla fine occhi castani-capelli castani è l'apoteosi del banale, nella narrativa... voi non capite quanto mi ci sono identificata. Che quando vidi Belle per la prima volta ero entusiasta perchè, per una volta, la più bella del reame non era bionda con gli occhi azzurri.
Ed è bellissimo il parallelo tra le due ragazze: Letitia ha paura di Tiffany perchè è la migliore amica storica, quella che nei film prima delle nozze lo sposo fugge con lei. È una strega, mentre lei - per la legge che capelli ed occhi in una storia ti possono rovinare - è costretta a vivere secondo lo stereotipo della dolce fanciulla, senza che nessuno abbia dato peso alle sue capacità di gestire senza battere ciglio un castello infestato da fantasmi (prendendosi cura dei fantasmi, per inciso).
Ed è una che in genere reagisce così a tutto
The Cunning Man
Questo è il libro di Mondo Disco più cupo che abbia letto: il nemico non è lo spirito dell'Inverno innamorato di un'umana, e nemmeno la Regina degli Elfi incapace di provare sentimenti. Non è neppure lo Sciame, che voleva imparare a morire.
The Cunning Man è una figura semplicemente terrificante: un tempo uomo, ora nemmeno un fantasma. Lo spirito senza occhi che trasmette l'odio, che amplifica le idee cattive, che contagia le persone affinchè parta il linciaggio... perchè la gente ha bisogno delle streghe, ma è proprio l'averne bisogno che non apprezza. Ed è sempre brutto vedere la miope violenza scatenarsi sui più deboli, perchè The Cunning Man cercherà anche le streghe vere e proprie, ma la folla si scaglia su chi ha l'aspetto delle streghe. Ed è la signora Snapperly di nuovo.
(e per inciso, adoro che Tiffany ancora ci pensi, che la comunità del Gesso ancora se ne vergogni e che lei abbia fatto in modo che non dimentichi mai)

Insomma, in questo libro c'è, credo, il nemico più spaventoso che Mondo Disco abbia mai messo in campo (e sì che ci sono stati mr. Teatime e i Revisori della Realtà, cioè gente che solo Morte ha potuto affrontare) e quello che è peggio è che va combattuto da soli: cioè, potrebbe anche chiamare i rinforzi ma vorrebbe dire essere per sempre la strega che non è in grado di risolvere i problemi causati dalle proprie azioni.
Già, perchè The Cunning Man torna periodicamente (e periodicamente una strega lo rispedisce indietro a calci), ma le azioni di Tiffany in La Corona di Ghiaccio l'hanno svegliato prima del solito, e quindi è sua responsabilità.
Anche se è spaventoso.
Where does it end? You do one foolish thing and then one thing to put it right, and when you put it right, something else goes wrong. Where did it ever stop?

Ma, ovviamente, ci sono anche le parti che fanno ridere fino alle lacrime, ossia qualunque cosa riguardi i Nac Mac Feegle, od Horace. Che è un formaggio. Senziente. Che si imbuca alla gara dei formaggi.
Sì, nella serie di Tiffany Aching c'è un formaggio senziente che non parla, e che riesce comunque ad avere un brutto carattere. E senza che vada in conflitto con i toni più cupi della trama.

Alla fine? Alla fine niente, un libro bello come tutti i libri di Mondo Disco. Ma che mette tanta tristezza addosso, perchè anche se non è l'ultimo sarà uno degli ultimi. Perchè il tempo di Terry Pratchett sta finendo, e ne merita di più.
E, egoisticamente, noi avremmo potuto avere più libri.

And what are my weapons? she thought. And the answer came to her instantly: pride. Oh, you hear them say it’s a sin; you hear them say it goes before a fall. And that can’t be true. The blacksmith prides himself on a good weld; the carter is proud that his horses are well turned out, gleaming like fresh chestnuts in the sunshine; the shepherd prides himself on keeping the wolf from the lock; the cook prides herself on her cakes. We pride ourselves on making a good history of our lives, a good story to be told. 
And I also have fear - the fear that I will let others down - and because I fear, I will overcome that fear. I will not disgrace those who have trained me. 
And I have trust, even though I am not sure what it is I am trusting.

Christmas Carol Book Tag

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Ho trovato questo tag un po' ovunque, ma ce l'ho nelle bozze da quando l'ho visto nel blog Frannie Pan - Una lettrice tra le nuvole e mi sono detta "perchè no?".

Ed ecco quindi i libri abbinati all'atmosfera natalizia!


Deck the Halls - Le tue cover preferite

Ok, sarebbero un po' di più ma a quanto pare sono incapace di mettere le immagini una accanto all'altra senza che blogspot impazzisca, e quando ho provato ad andare a vedere l'html... credo che avrei più possibilità di decifrare il cuneiforme usando un dizionario francese-finlandese. 
Fangirl di Rainbow Rowell. La copertina, più che le recensioni, mi ha convinta a comprarlo. Il motivo? Seguo da anni Noelle Stevenson su tumblr, e il suo webcomic Nimonaè assolutamente geniale.
Hogfather di Terry Pratchett: adoro questa edizione in generale, e questa copertina con i vari oggetti natalizi che vanno a comporre il teschio di Morte... oddio, in effetti non so come possa sembrare a qualcuno che non l'ha letto, o che non conosce Morte di Mondo Disco.
Stray Soul di Kate Griffin: mi piacciono i colori, mi piace come hanno messo il titolo, mi piace l'immagine di Londra utilizzata... mi piace.

Let it Snow - Un libro ambientato in inverno o in una terra invernale

Miracolo in una notte d'inverno, di Marko Leino. L'origin story di Babbo Natale. Potevo non metterla da qualche parte? Nulla sarà mai più in tema di così.

Rudolph the red nosed reindeer - Un libro il cui protagonista è qualcosa di "diverso"

Il gabbiano Jonathan Livingston, di Richard Bach. Il protagonista è un gabbiano, e già questo lo rende abbastanza diverso da quello che siamo abituati a leggere. Ma è anche un gabbiano che si differenzia dagli altri del suo stormo, interessandosi a cose diverse e preferendo l'isolamento all'uniformarsi.

Holly Jolly Christmas - Un libro che ti rende felice

Ascolta il mio cuore, di Bianca Pitzorno. È stato uno dei miei libri preferiti quando ero una bambina, ed è uno di quelli che ogni tanto rileggo ancora, sempre con lo stesso senso di meraviglia.

 The Christmas song - La tua storia natalizia preferita

Hogfather, di Terry Pratchett. Lo rileggo ogni dicembre perchè per me questo è il miglior libro sul Natale che sia mai stato scritto. Su quello che il Natale dovrebbe essere, su quello che il Natale è. Sul consumismo, sulla magia. Sul perchè è importante credere in Babbo Natale.

Frosty the snowman - Un libro con un personaggio freddo e burbero ma che in realtà nasconde un animo buono e generoso

La Saga dei Mallorean, di David Eddings.
"Avete presente il malvagio imperatore del malvagio impero, a cui avete cercato di organizzare una ribellione in casa? È uno dei prescelti che deve salvare il mondo con voi".
Sono stati davvero molto, molto fortunati che 'Zakath non fosse così pazzo e malvagio come credevano.

Up on the househop - Un libro di cui grideresti il titolo a squarciagola dal tetto

Praticamente ogni libro di Mondo Disco? Alternativamente, L'Epopea di Gilgamesh e Il Gioco di Ender.

Santa Claus is coming to town - Un personaggio che si prende cura di un altro personaggio

I Shall Wear Midnight, di Terry Pratchett. E no, non mi riferisco a Tiffany. Vi metto la conversazione, ma senza nomi se mai qualcuno lo vorrà leggere:
"You think my mother is a very rude and bossy person, don't you?"
"Yes, I do."
"And you are right. But she is loyal to the people who are loyal to us. We always have been. No one is ever sacked for being too old or too ill or too confused. If they can't menage in their cottages, they live in one of the wings. In fact, most of the servants are looking after the old servants. We may be old fashioned and a bit snobbish and behind the times, but no one who works for the Keepsakes will ever need to beg for their food at the end of their life."

The holly and the Ivy - Un libro la cui cover è verde e rossa

La furia dell'assassino, di Robin Hobb. Beh, un po' di verde c'è, nel tatuaggio.
Comunque ogni volta che ripenso a come la Fanucci ha adattato i titoli di questa trilogia piango un po' dentro.

Silent night - Il tuo classico preferito

I Miserabili, di Victor Hugo. Ormai credo lo sappiano anche i sassi che non leggono il blog.

Baby it's cold outside - La tua coppia preferita

Devo dire che le mie coppie preferite stanno principalmente in una serie dove si direbbe che l'amore c'entri poco, ossia Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin.

The silence went on and on, so long that she began to grow afraid once more, but she was afraid for him now, not for herself. She found his massive shoulder with her hand. “He was no true knight,” she whispered to him.
Tanto per cominciare shippo da morire Sandor Clegane e Sansa Stark, ossia una coppia sbagliata sotto molti punti aspetti, che può funzionare solo in un'ambientazione medioevale visto che lei all'inizio ha undici anni e lui una ventina (e non cambia molto, visto che dove siamo adesso lei ne ha circa tredici). Mi piace un sacco la loro evoluzione, come Sandor rimanga un personaggio grigio nella migliore delle ipotesi nonostante questo ambiguo rapporto con uno dei "buoni", e che Sansa impari anche da lui che il mondo non è rosa e fiori. Nulla mi ha fermata, neanche la differenza d'età tra gli attori (Sophie aveva quattordici anni quando hanno iniziato a girare, e Rory una quarantina).

"Moon of my life.""My sun and stars."
Ci sono poi Khal Drogo e Daenerys Targaryen. Anche loro hanno avuto una partenza discutibile, nel senso che lei aveva tredici anni e lui era adulto... ma hanno lavorato perchè il loro matrimonio non fosse solo combinato: sono partiti che non parlavano neanche la stessa lingua, ed è finita con la gente che ha iniziato a fare fan-video nel momento esatto in cui ci sono stati tre minuti di filmato.

Prince Rhaegar loved his Lady Lyanna and thousands died for it.
Per ultima c'è la coppia non confermata, ossia Lyanna Stark e Rhaegar Targaryen. A prima vista follia pura, dato che si sa che lui l'ha rapita e stuprata a morte... ma ci sono tanti piccoli dettagli che non tornano, ad esempio Ned che sembra stimare - per certi aspetti - Rhaegar. E se uno ti ha rapito e violentato la sorella non gli dai neanche il beneficio del dubbio. Diciamo che il torneo di Harrenal e la Ribellione di Robert sono i motivi per cui vorrei un ben prequel: non si sa cosa è successo, solo che qualcosaè successo. E che probabilmente non è semplice come sembra.
Nel fandom in molti, ormai, pensano che Lyanna non sia stata affatto rapita e che non sia stata una damigella da salvare finchè non è scoppiata una guerra.

The most wonderful time of the year - Tradizione natalizia preferita

L'albero di Natale, senza alcun dubbio. Mi è sempre piaciuto tantissimo, sia farlo sia guardare quelli altrui. Può essere Natale anche senza regali, ma non senza l'albero!

E questo è tutto. Come al solito non taggo nessuno, e chi lo vuole fare lo faccia.

Castelli d'Italia #91

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La rocca Sillana è una fortificazione che si trova in provincia di Pisa. Risalente al XII secolo, è stata costruita su una collina, in una posizione che permetteva il controllo sulla Val di Cecina e altre zone collegate. La leggenda vuole che le origini arrivassero addirittura alla guerra civile tra Mario e Silla, e che a questo la rocca debba il nome, anche se ipotesi più realistiche sono appunto quelle che la datano al XII secolo, come proprietà dei vescovi e successivamente di Volterra, avrebbe poi cambiato varie volte proprietario.
Non è da escluere tutto, comunque, che la collina sia stata utilizzata anche in epoca romana, come testimoniano alcuni ritrovamenti archeologici.





Teaser Tuesday #103

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Ed ecco di nuovo la rubrica settimanale Teaser Tuesday, creata dal blog Should Be Reading, che si divide in poche, semplici fasi:
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore

"Te l'ho già detto una volta. Pryrates è pazzo... o da pazzo si comporta. Vede solo il potere che può ricavare dall'uso dell'arte e non bada alle conseguenze. Chiedimi quali sono le conseguenze, Simon".
"Quali sono le... " incominciò ottusamete Simon.
"Non puoi esercitare il potere senza pagarne il prezzo, Simon", lo interruppe Morgenes. "Se rubi una torta, un altro avrà fame. Se fai correre un cavallo troppo velocemente, il cavallo muore. Se usi l'arte per aprire delle porte, Simon, avrai poca scelta sugli ospiti".
Simon, deluso, si guardò intorno. "E perchè avete dipinto quei segni, sopra la vostra porta, dottore?" domandò infine.
"Non voglio che ospiti altrui vengano a far visita a me", rispose Morgenes, chinandosi a posare la caraffa; un luccicante oggetto d'oro gli scivolò fuori dal collo della veste grigia e penzolò, appeso alla catenina. Il dottore non sembrò accorgersene. "Ora devo mandarti vi, Simon. Ma tieni a mente questa lezione. Vale anche per i re... o per i figli di re. Tutto ha un prezzo. Ogni potere ha il suo, e non sempre il prezzo è evidente. Promettimi di ricordarlo."
 - Il Trono del Drago, Tad Williams

Terminator 3: Le macchine ribelli

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Tutti pensavamo che la serie di Terminator si fosse conclusa con un film che aveva lasciato un unico dubbio nei fan: era più bello il primo o il secondo?
Poichè era troppo intelligente che la cosa finisse lì, nel 2003 è uscito l'ultimo capitolo di una trilogia mai concepita per essere tale.
Come è facile immaginare, non è andata esattamente come speravano i produttori.
Spoiler.

Momento di storia, perchè è utile a capire come certe cose vengano alla luce: che ci sia una gestione un pochino confusa in questo franchise si può notare dalle date: Terminator -> 1984; Terminator 2 -> 1991; Terminator 3 -> 2003; Terminator Salvation -> 2009; Terminator Gensys -> 2015; Terminator: The Sarah Connor Chronicles -> 2008/09.
Trent'anni e cinque film, più una serie televisiva di breve durata. E un po' di fumetti e libri stile universo espanso di Guerre Stellari, che non ho mai guardato.
Non è che ci abbiano proprio sommersi di seguiti e controseguiti.

L'inizio della fine
Il motivo è che Cameron considerava il secondo capitolo la chiusura definitiva della serie, una fine volutamente aperta. Poi lui e Linda Hamilton divorziarono, e i diritti di Terminator passarono a quest'ultima.
Che li ha venduti.
Da allora se li sono passati come neanche un castello medioevale in Italia, a un livello tale che ad un certo punto non era neanche più chiaro di chi fossero.
Con premesse simili era ovvio che quando hanno iniziato a progettare seguiti più che la passione per il cinema dietro ci fosse la passione per i soldi... che va anche bene, perchè a meno che tu non sia ricco sfondato od un santo quando giri un film vuoi guadagnarci. Ma quando dietro la macchina da presa di intenti ce n'è solo uno, la differenza si sente.

Dunque, questo film: dopo quanto avvenuto nel 1995 pare che il Giorno del Giudizio sia stato evitato. Sarah è morta di leucemia con la certezza di aver salvato il genere umano, e John ha passato i successivi anni ai margini della società perchè - invece - continua a sentire che qualcosa non va. Magari è la conseguenza di essere frutto di un paradosso temporale, ma vai a sapere. In realtà ha ragione: la creazione di Skynet non è stata impedita ma solo rimandata. Nel 2003 altre due macchine vengono mandate indietro: il modello Arnold dalla Resistenza, e la Terminatrix da Skynet.
Poichè non si sa dove sia John lei deve uccidere i suoi generali (più assicurarsi che Skynet venga attivato), lui deve assicurare la salvezza dei futuri leader umani.

Sulla carta non c'è niente che non vada: classica trama del franchise col valore aggiunto che siamo a ridosso dell'attivazione di Skynet. Ma nell'insieme c'è qualcosa che non funziona: a livello puramente personale non apprezzo quando informazioni già date vengono cambiate per far funzionare la trama. Voglio dire... sei venuto dopo, sequel. Se tu che ti devi adattare a quanto detto prima, non il contrario. Nello specifico: stando a questo film John aveva tredici anni nel secondo, anche se era più che ovvio che ne avesse dieci.
Perchè questo cambiamento? Per giustificare l'esistenza di Kate Brewster, la co-protagonista. Lei e John erano vicini di casa quando lui era in affidamento, avevano pomiciato e - teoricamente - si sarebbero dovuti mettere insieme. Essendo lei figlia di un militare John avrebbe avuto gli agganci necessari a proseguire la sua educazione e guidare in seguito la resistenza.
Ma, ovviamente, tutto ciò non poteva esserci se John aveva un'età in cui le bambine manco sapeva che erano.
Sarò super pignola io, ma non vado matta per il 'la storia che dobbiamo continuare non si presta ad essere continuata come vogliamo noi, quindi cambiamo quella invece della trama che abbiamo in mente'.
Oh, e il fatto che nonostante abbiano detto e ridetto che John salverà il genere umano, quando si vede la vittoria c'è una bella bandiera americana a sventolare.

Detto questo il film ha l'accortezza di non prendersi troppo sul serio e- non riuscendo ad emulare il tono malinconico dei primi due - opta per un tono più scanzonato, con qualche presa in giro autoironica e le super scene d'azione tamarre.
Ammetto di aver riso
Se sul primo punto non c'è niente da dire, perchè niente aiuta un film inferiore alle aspettative quanto l'esserne consapevole e cercare di limitare un po' i danni, le seconde dopo un po' diventano ripetitive e noiose: tanto per cominciare sono, in linea di massima, il momento in cui la tentata ironia sparisce in favore della serietà totale, e poi sono lunghissime... c'è un limite di tempo che, se superato, fa passare l'inseguimento con mezzi sempre più grossi da intrattenimento a pausa bagno, e Terminator 3 lo supera nel 99% dei casi.
Poi c'è il problema della tensione: per buona parte del film non l'ho avvertita. La trama si muove da una sequenza all'altra senza che ci sia un vero mordente, senza che lo spettatore si senta minimamente coinvolto.
O meglio, se i primi due film sono capolavori del genere che si riguardano volentieri, questo qui è il tipo di pellicola che la prima volta è passabile, la seconda ti annoi.

Altro problema è la gestione dei personaggi: tralasciando al struttura, tipo il Terminarnold che per qualche motivo è fatto di roba super-esplosiva (?), uno dei problemi maggiori è John Connor.
Non è colpa di Nick Stahl, che ho apprezzato altrove (Carnivale), ma proprio della sceneggiatura: John passa da essere una piccola peste sveglia e con un caratterino che te lo fa immaginare nei panni del futuro guerriero ad essere un giovane uomo frignone, spesso passivo, probabilmente con un notevole complesso di Edipo e che la cosa più romantica che dice al suo love interest è "Mi ricordi mia madre".

Ricordo che coi miei amici si scherzava su come in realtà la Resistenza dovesse averla organizzata Kate, e aver usato lui come specchietto per le allodole.

Kate, dal canto suo, è un personaggio abbastanza innoquo: ben lontana dal sostituire Sarah come presenza, ha la sfortuna di essere interpretata da una Claire Danes leggermente fuori parte e col peggior taglio di capelli di sempre (davvero, quel caschetto le sta malissimo). È anche penalizzata dal fatto che la sceneggiatura non le dia il tempo di elaborare le informazioni, per cui il suo passaggio da "Che cacchio sta sucedendo?!" a "Ok, sono con voi"è un tantinello brusco.

Ma questo è anche il capitolo in cui il Terminator non è più interessante degli esseri umani: a parte un paio di rivelazioni ben riuscite, tipo che Arnold ha ucciso John nel futuro (anche se troppo tardi per fare la differenza nella guerra) per via dell'affetto di John legato a quel modello in particolare, o che la Terminatrix abbia in dotazione delle armi per distruggere i 'colleghi' perchè Skynet ha imparato la lezione, la lotta uomo-macchina perde decisamente di mordente e sono molto più interessanti le scene che vedono l'attivazione dell'A.I.

Divertente, comunque, è come la cosa migliore e la cosa peggiore del film coincidano: quando alla fine vediamo John accettare il suo destino e diventare il John Connor annunciato da Kyle Reese, è un momento oggettivamente bello (e l'unico che mi piace davvero rivedere). Ma che nella scena ci sia anche un monologo dove John ribadisce che il messaggio di tutto è accettare il proprio fato invece di cercare di cambiarlo, quando fino a quel momento il punto della serie era che il destino non è già scritto ma siamo noi a crearlo giorno dopo giorno... ma che cavolo?
Personalmente l'idea che la creazione di Skynet sia inevitabile mi piace e la trovo credibile (non si può fermare il progresso tecnologico, quindi eliminare uno dei creatori significa solo che lo inventerà qualcun altro), ma sbandierare come messaggio definitivo che le azioni dei personaggi sono inutili e controproducenti mi piace molto, ma molto meno.

Alla fine? Un film non all'altezza dei precedenti, confuso nelle intenzioni, con qualche scena azzeccata ma troppe che falliscono nell'intento.
Non una tragedia, ma decisamente evitabile.


Castelli d'Italia #92

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Il castello di Triana si trova in Toscana, in provincia di Grosseto. Nonostante se ne parli fin fal 760, la prima vera prova della sua esistenza risale al 1216, quando fu inserito nella divisione dei beni degli Aldobrandeschi. I Piccolomini lo acquistarono nel 1388 e ne fecero una sede di signoria rurale nel '500. Nono solo: riuscirono a mantenerne la proprietà fino al 1962, quando - ormai pesatemente modificato - fu lasciato alla Società di esecutori di pie disposizioni di Siena.

 



Teaser Tuesday #104

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Ed ecco di nuovo la rubrica settimanale Teaser Tuesday, creata dal blog Should Be Reading, che si divide in poche, semplici fasi:
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore

"I remember things that haven't happened yet and I can TALK THAT TALK and stalk that stalk and... if he get sidetracked, then I'll have to do it. And he does get sidetracked. I don't know what's really happened to the real Hogfather or why Grandfather's doing his job, but I know a bit how he thinks and he's got no... no mental shields like we have. He doesn't know how to forget things or ignore things. He takes everything literally and logically and doesn't understand why that doesn't always work... "
She saw his expression.
"Look... how would you make sure everyone in the world was well feed?" she demanded.
"Me? Oh, well, I... " The oh god sluttered for a moment. "I suppose you'd have to think about the prevalent political system, and the proper division and cultivation of arable lands, and... "
"Yes, yes. But he'd just give everyone a good meal," said Susan.
"Oh, I see. Very impractical. Hah, it's as silly as saying you could clothe the naked by, well, giving them clothes."
"Yes! I mean, no. Of course not! I mean, obviously you'd give... oh, you know what I mean!"
"Yes, I suppose so."
"But he wouldn't."
 - Hogfather, Terry Pratchett

Buon Natale!

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Lettori e lettrici, buona vigilia e buon Natale a tutti.
Come al solito in questo periodo il blog va in semi-pausa, perchè più o meno tutti saremo impegnati in cenoni, pranzoni e parenti.
A risentirci e buone feste a tutti!

Tirando somme libresche

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Poichè si avvicina la fine del 2014 le rubriche vanno in pausa per guardare com'è andato l'anno in termini di letture. Non si tratta del peggio e del meglio, ma di quanto sono riuscita a sfoltire la lista dei To Be Read.
Come sarà andata?
Io e voi
Beh, avevo iniziato bene, nel senso che avevo "solo" 76 libri lasciati a prendere la polvere. Era ancora una cosa a due cifre e gestibile.
Ma, ovviamente, non poteva durare perchè esistono due cose belle e non belle allo stesso tempo: la lista dei desideri e i colpi di fulmine in libreria. Quindi ho iniziato con 76 volumi e ho finito con 138.
Dei nuovi arrivi 36 sono stati pescati dalla WL, 23 sono stati amore a primo sguardo sugli scaffali e 3 vengono dalla riserva di mia madre.

I libri letti da aprile (mese in cui ho stilato la TBR in maniera organizzata) sono 59. Ho finito la serie di Lirael di Garth Nix (almeno finchè il bastardo non ha scritto un nuovo volume a tradimento) e The Strain di Guillermo del Toro. Mi sono fatta un po' di basi per la fantascienza e aumentato i classici greci e latini nel bagaglio culturale.

È quindi giunto il tempo di aggiornare la TBR, cancellando definitivamente tutti i libri letti durante l'anno - ritengo improbabile di finirne ancora... cioè, se mi impegnassi Cruel Beauty lo seccherei prima del 2015, ma non mi va - e i nuovi ingressi si sono guadagnati la nomina a veterani, inclusi Il Mondo del Ghiaccio e del Fuoco (dono di Natale) eA noi vividi Heinlein.

Il piano per l'anno nuovo è, idealmente, implementare la lettura di libri già presenti in casa così da limitare la crescita della TBR e la spesa (in fin dei conti non è che i soldi crescano sugli alberi, anche se l'e-reader fa risparmiare molto). Oh, e finire in attivo: adesso ho 80 libri nella lista, quattro in più rispetto a quando ho iniziato... poteva andare peggio, ma vediamo di fare di meglio.

Prossimamente: best and wrost del 2014.

Classifica 2014

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Ci siamo. È giunto il momento di guardare al meglio e al peggio di questi dodici mesi, e con 117 libri letti fare una classifica sarà durissimo.
Come l'anno scorso non farò una top-ten, ma qualcosa di più dettagliato che mi permetta di affogare ancora di più nelle immagini.

Libroi Migliorei 2014
Come l'anno scorso sono tre, i tre che non riesco a decidere se ce n'è uno che mi è piaciuto più degli altri. Eccoli qui, rigorosamente in ordine sparso.
Eracle, di Euripide.
Una tragedia greca che nella quarta di copertina ti dicono che è particolarmente cupa. Uno di quei libri che, nelle prime tre pagine, sembra impedire l'immedesimazione salvo catturarti per non lasciarti più... perchè i greci, quando scrivevano, riuscivano a scrivere dell'umanità in senso generale e hanno dimostrato che certi sentimenti non cambiano. 
Un albero cresce a Brooklyn, di Betty Smith.
Capolavoro semisconosciuto in Italia, che ha incrociato la mia strada perchè mia madre l'ha letto bambina e gli ha fatto la posta su e-bay. Un libro bellissimo e commuovente, che consiglio a tutti.
The Last Hero, di Terry Pratchett.
Tutto avrei detto tranne che questo libro sarebbe diventato uno dei miei preferiti: corto, illustrato, favola dichiarata. Eppure è molto di più: un'omaggio alla vecchiaia, l'ultimo saluto alla letteratura high fantasy e a quello che ha rappresentato.
Divertente, malinconico, epico e semplicemente perfetto.

WTF 2014
I Bring the Fire, di C. Gockel.
Non gli ho neanche dato un voto su goodreads perchè non saprei da che parte cominciare per valutarlo. L'ho recensito, ma non credo esistano parole in grado di rendere l'idea della follia totale e completa presente nel volume (che riesce ad essere oggettivamente brutto e impossibile da mettere giù contemporaneamente). Prima o poi continuerò la serie, fosse solo per capire la trama. O capire se ce n'è una.

Jeanne, Jeanne, perchè hai dovuto dichiarare che tutte le tue stronzate erano vere? Perchè? È l'unica cosa negativa di questo libro, che altrimenti sarebbe la perfezione del guilty pleasure: ridicolo dalla prima all'ultima pagina, banale, con personaggi scritti da cani e situazioni al limite del surreale. E quello stile così melodrammatico... l'ho amato così tanto che mi sto procurando l'opera omnia dell'autrice, e una parte di me non può fare a meno di consigliarlo.

Autore Scoperto nel 2014
Ira Levin. Ho iniziato con Rosemary's Baby, continuato con I Ragazzi Venuti dal Brasile e finito con La Donna Perfetta. Mi sono innamorata di questo autore, i cui libri riescono ad essere sempre inquietanti e spaventosi e sempre per motivi diversi. Mi piace come si senta che sono libri vecchi, ma questo vada ad aggiungere al loro fascino invece di essere una barriera per il lettore.

Idea Sprecata 2014
The Goddess Test, di Aimee Carter.
Un retelling di Ade e Persefone. Divinità greche che mettono alla prova una mortale. Poteva venire fuori una cosa bella, poteva essere una storia d'amore complicata ed oscura, con delle avventure in grado di tenere il lettore incollato alla pagina. Invece... c'è questa minestrina annacquata e riscaldata con personaggi inspidi ed insopportabili, ed una trama a metà tra la cura per l'insonnia e il tagliarsi le vene.

Miglior Storia Breve 2014
L1L0, di Pippo Abrami.
Uno può dire che ha vinto facile, visto che non leggo tante storie brevi, ma ho finito l'altro giorno Una tomba per le lucciole. Non è stato facile per niente scegliere chi mettere qui.
Ma questo racconto steampunk l'ho adorato: geniale, divertente e alla fine vuoi solo che diventi una serie infinita. Sul serio, recuperatelo. Ne vale la pena.

Non solo libri 2014
Perchè non leggo solo libri, e quest'anno ho scoperto un paio di storie che stanno alla pari con la letteratura: la prima è Saga, di Brian K. Vaughan. Graphic novel fantascientifica, con protagonisti due amanti appartenenti a schieramenti opposti durante una guerra intergalattica di proporzioni immense. Il loro amore potrebbe danneggiare la propaganda, quindi devono essere uccisi. Loro vogliono solo proteggere la loro piccola famiglia.
Poi c'è Akatsuki no Yona, di Kusanagi Mizuho. Di questo parlerò in seguito.

Sorpresa del 2014
Corella: L'ombra dei Borgia, di Federica Soprani.
Questo libro l'ho letto con molta curiosità e poche aspettative, e invece... nonostante non sia una fan dell'umanizzazione di personaggi storici negativi (e Corella era un sicario), alla fine mi sono affezionata da morire. È un libro capace di risvegliare un sacco di feels e di entrare nel cuore.

Delusione 2014
Queen of Someday, di Sherry D. Ficklin.
Che ti aspettavi, direte voi. Mi aspettavo qualcosa sulla scia della Kalogridis, o qualcosa tipo Reign. Invece c'è un libro noioso e prevedibile, così noioso da sembrare infinito.

Libri Peggiori 2014
Qui abbiamo due prescelti: il primo è oggettivamente più brutto, nel senso che il secondo per quanto gli darei fuoco volentieri almeno ha delle frasi di senso compiuto.
La notte degli angeli caduti, di Heather Killough-Walden.
O cielo. Se ci ripenso ancora mi vengono i brividi, e mi sta perseguitando: è già tre volte che passo in libreria e lo trovo lì, nascosto tra altri volumi, che mi guarda. Lui e le sue parole a caso."Non era chi fingeva di essere".
My Boyfriend Merlin, di Priya Ardis.
Sono stata quasi male mentre lo leggevo: è un buco nero che strappa via intelligenza e voglia di vivere.

E questo è quanto. E voi? Com'è stato il vostro 2014?

Il primo post dell'anno

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Buon anno a tutti, e scusate per la sparizione di questi giorno.
Ma non è stata colpa mia: quest'anno il destino ha deciso di darmi un inizio che ti fa dire "Ok, ora si va a migliorare, giusto?".
Mi sono ammalata: ho passato Capodanno e il primo con un febbrone che solo oggi (dopo un totale di tre tachipirine) mi sta dando tregua. Per questo non ho potuto leggere i vostri post di fine ed inizio - e anche oggi non so quanto ci riuscirò prima che gli occhi invochino pietà.
Per cui scusate la latitanza, e buon anno a tutti.

Sì, sono un po' melodrammatica

Sfide letterarie del 2015

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Eccomi qua. Sono tornata al 100%? Assolutamente no: la mia cara amica febbre ha deciso di restare con me, tant'è che oggi - quarto giorno con 38 e mezzo fisso, più un paio di simpatiche puntate oltre il 39 - la guardia medica mi ha prescritto gli antibiotici, e non sono mai stata così felice di vedere un antibiotico in vita mia.
Chiudiamo il triste aggiornamento sulla mia salute e passiamo alle notizie più interessanti per il blog, ossia le sfide di lettura del 2015.

La prima è quella di Goodreads: ho da quando sono iscritta ho sempre affrontato l'impresa dei 100 libri in un anno ma per quanto ce l'abbia fatta entrambe le volte, ammetto di aver fatto fatica. Quest'anno ho quindi optato per un più rilassante 90, perchè mi piace vincere facile. Ovviamente ho completamente rimosso dove si trovata il codice da inserire su blogspot, quindi nell'angolo apposito rimarrà la sfida passata finchè non riesco a trovarlo di nuovo, o finchè un'anima buona non mi dice dove sta.
Imbranata forever.

La seconda è la TARDIS Reading Challange indetta da Annie di La Tana di una Booklover: in pieno stile Doctor Who, la sfida prevede la lettura di libri ambientati in un mondi lontani dal nostro, per goegrafia o epoca o entrambe le cose. Poichè si tratta di una sfida a tema Doctor Who, e poichè si tratta di generi che leggo... non potevo non partecipare. Per i dettagli, qui le regole.

Comics Experience #7: Thor 155

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Vi interesserebbe se facessi una cosa simile a Comics Experience con un manga? Perchè mi sarei innamorata di Akatsuki no Yona e ho bisogno di sfogarmi.

Thor - Il Seme di Galactus 4: Sfida a Galactus

Questo recap sarà molto breve per un motivo semplicissimo: non ci ho capito una mazza. Alla Marvel quando hanno scritto questo capitolo si sono drogati: non ero così confusa dal primo episodio di Adventure Time, ed è tutto dire.
Così reagì Doug Walker ad Adventure Time, e così reagisco io a questo numero di Thor
Cominciamo con la parte che ha un senso, ossia Asgard: dopo che gli allegri cosplayer sono partiti per andare a picchiare Galactus, lì è rimasto Volstagg. Se il guerriero è fichissimo in Viaggio nel Mistero qui è chiaramente il comic relief: ha scelto di restare per proteggere Asgard dal temibilissimo attacco degli abitanti di Broxton, capeggiati dal Pastore Mike.
Che, ad onor del vero, stanno andando veramente nella città degli dei. Con un megafono. Urlandogli contro di andare via perchè la loro presenza li mette in pericolo.
Sì, la cosa è ridicola esattamente quanto sembra ma non escludo che possa evolvere in modo tragico.

Parte più seria spetta a Loki, che si reca da tre donne inquietantissime (di cui una di nome Helga). Onestamente credo possano essere tanto figure mitologiche quanto tre streghe molto potenti, ma per mantenere il fattore WTF ho deciso di non andare su wikipedia. Fattostà che il bambino ha aperto le trattative per salvare Thor, e rubare i capelli a Sif era il primo passo.
Loki:"Una ciocca di capelli di Sif. È questo che volevate, giusto? Una ciocca di capelli per salvare la vita di Thor."
Patatino
In cambio ottiene tre doni (di cui ho identificato dei guanti, il resto sono macchie indistinte di grigio).

E adesso il delirio. In pratica Thor si mena con Silver Surfer, Odino si mena con Galactus e gli altri non ho capito che ci stanno a fare.
I due power players sono chiaramente il Padre di Tutti e il Divoratore di Mondi: la loro forza è tale che dal loro combattimento la realtà potrebbe uscirne mutata... e non c'è modo di spiegarlo quindi via il dente e via il dolore: il loro scontro è - potenzialmente - il motore ad improbabilità infinita di Guida Galattica per Autostoppisti.
All'atto pratico i due si fissano intensamente negli occhi e creano realtà alternative, o incasinano realtà alternative, o si danno allucinazioni a vicenda.
In tutto questo Odino è vestito così.
Thor ha un combattimento più comprensibile: si limita a continure quanto iniziato sulla Terra, ossia trollare di bruttissimo Silver Surfer (che non capisce) ed interrompergli i monologhi.
Thor: "Oh, sta' zitto, Surfer... "
[In seguito, dopo essersi schiantati su Marte]
Silver Surfer:"Fa... fa male. Perfino a me..."
Thor: "Io non ho sentito niente."
Silver Surfer: "Thor... "
Thor:"Silenzio. Vuoi morire su Marte? Non ho problemi a ucciderti su Marte... "

E qui finisce il capitolo.
Non ho niente da dire, traete voi le vostre conclusioni.

Viaggio nel Mistero 4

Prima di cominciare: il riassunto dell'episodio precedente lo fa Mefisto ed è il LOL più puro.

Si apre con il tesissimo incontro tra Mefisto ed Hela: nessuna delle due parti è interessata a mantenere rapporti civili con l'altra, quindi non è che lo sforzo diplomatico sia enorme.
Loki intanto corre da Leah, lasciata a sovrintendere casa, e le interazioni fra i due ragazzini sono interessanti:
Loki: "Sei una ragazza molto carina. Potresti aiutarmi? Saprei essere riconoscente."
Leah:"Oh, che parole squisite. Mi sento scuotere nel profondo. Vomito o bile, immagino." (e gli tira un calcio tra le gambe).
Leah:"'Leah'. È un anagramma interessante."
Leah:"Come 'Ikol', d'altronde."

Possibile inizio di adorabile ship a parte, Loki porta la notizia che le Disir sono con Mefisto, e visti i danni che potrebbero causare Leah si precipita ad avvisare Hela... lasciando Loki libero di intrufolarsi della stanza della Lingua del Serpente per cercare di soffiargli l'accordo con la donna.
Non che se la cavi bene: non solo la reputazione del Dio degli Inganni non è delle migliori, ma ha di fronte una persona che approfitterebbe del cambio di schieramento per ucciderlo.
Lingua del Serpente:"Hela è piena di affidabilità. Tu sei pieno di menzogne. Chissà quali sono le ragioni per cui sei qui."
Loki: "Le ragioni potrebbero essere molteplici. Potrebbe essere la gelosia per mio fratello. Potrebbe essere l'aspirazione al trono di Odino. Potrebbe essere l'insaziabile brama che ho per gli uomini con le lingue serpentine. O forse volevo solo distrarti."

Segue Tyr alle spalle pronto a spezzargli il collo se solo muove un capello.
La questione è semplice: Loki vuole i piani del Serpente, ma quello non vuole parlare perchè il suo capo è in grado di riportarlo in vita.
Non è mai una cosa intelligente da dire in situazioni simili: a quel punto basta una minaccia convincente di tortura perenne per far cambiare idea anche ai servi più fedeli... e infatti il tipo non solo confessa, ma gli consegna anche tutti i piani per iscritto in cambio di una fine veloce ed indolore.
Loki: "Oh, Tyr! Quanto adoro questo linguaggio da cattivo!"
Tyr:"Non lo avrei torturato. Non mi piace questa usanza."
Loki: "E io non avrei saputo come fare! Se capiva il mio bluff, avrei dovuto provare col solletico."

Loki: in grado di essere assolutamente adorabile mentre guarda un guerriero non morto far esplodere la testa all'emissario del male. All'Inferno.
Mi piace questo fumetto.

Ma come procede l'incontro tra i sovrani degli Inferi? Beh, la cosa degenera nel momento in cui Leah avvisa Hela della presenza delle Disir tra le file di Mefisto: è così incazzata che anche Mefisto ci resta male... la signora, che era andata lì a proclamare l'eroica difesa, la prende così bene che decide di dichiarargli guerra su due piedi ed è pronta a massacrarlo lì e ora.
Non fosse che arriva Loki portando brutte notizie: il Serpente ha preso in giro Hela, e nonostante la proposta di pace ha intenzione di sostenere una rivolta dei defunti asgardiani per spodestarla.
Hela, dando prova di essere una sovrana onesta e competente, ammette subito di non poter combattere una guerra dentro e fuori, mentre Mefisto è consapevole di non poter conquistare Hel prima che il casino sia risolto. Come andrà a finire?
Beh, Loki aveva calcolato tutto. Più o meno.
Ikol:"Ciò che hai offerto a Mefisto è un dono inestimabile. E le altre tue promesse sono... difficili da mantenere."
Loki:"La mia vecchia versione ha portato a Mefisto quelle creature tanto odiate da Hela. Il demone potrebbe rivelarle la verità e distruggere anche me... così, in questo accordo, il diavolo riceverà poco più del dovuto. Quanto al resto... beh, ci penseremo se sopravviveremo alle prossime giornate, eh?"

I dettagli non vengono discussi né all'Inferno né a Hel, ma sulla Terra, a Newark, in una casa in vendita. E voglio che visualizzate la scena: Loki, Hela, Mefisto, Leah, Tyr, il Lupo Infernale e le Disir che discutono in un giardino mentre Loki va in altalena. Perchè è quello che succede e io sono sempre più innamorata di questo fumetto.
Dunque, il piano è il seguente: per scongiurare la rivolta a Hel e bloccare il Serpente, sette Disir andranno lì a fare da vigilantes. Hela si ritirerà nel suo regno per mentenere l'equilibrio, mentre Tyr, Leah e le restanti Disir si uniranno a Loki, che - pur in ombra - si moverà più in prima linea rispetto ai due sovrani.
Oh, e Loki ha promesso di liberare le Disir e non credo Mefisto la prenderà benissimo.
Loki:"Rinuncerò a voi. Non sarete più in obbligo verso di me."
Disir 1:"Bene. Questo è un buon giorno."
Disir 2: "Ogni giorno fuori dall'Inferno è buono. Quella biancheria intima infernale è una tortura."

Loki l'equilibrista
Partiti Hela e Mefisto, a Loki e alla sua allegra banda non resta che organizzare un piano d'azione, e il bambino finalmente condivide le sue informazioni: non possono andare a combattere il Serpente per questioni di profezie. Quell'onere spetta a Thor e, stando a quanto predetto, deve morire nell'impresa. In più, Loki è a conoscenza della natura del nemico: un tempo era un'asgardiano che da ragazo fu quasi ucciso dai giganti (nel senso che l'hanno buttato giù da una rupe per il LOL). Quasi impazzito per il dolore, la fame e la sete, il ragazzo riuscì a trascinarsi nell'accampamento degli aggressori e - con entrambe le gambe rotte - sgozzare a morsi tutti i giganti tranne uno, così che il racconto delle sue gesta e il terrore conseguente si spargesse. Insomma, questo è uno che era completamente fuori di testa anche nella fase iniziale di minimo pericolo, quindi adesso Loki è per una strategia un po' più sottile rispetto all'andargli contro a testa bassa. In fin dei conti non è mica Thor.
Nonostante Tyr non sia proprio ottimista, il bambino ha delle idee: gli mancano solo due strumenti per affrontarlo. Uno è ad Asgard, e non è un problema eccessivo. L'altro è nel Limbo, un posto così adorabile che neanche il Lupo Infernale ci vuole andare, così quando le Disir ce li scaraventano è decisamente alterato.

Beh, questo capitolo è così pieno di roba da far venire il mal di testa. Mefisto ed Hela mi sono piaciuti tantissimo, anche perchè si vede che sì, sono stronzi, ma fanno il loro lavoro e lo fanno bene: nel momento in cui il Serpente è diventato una minaccia eccessiva hanno messo da parte i loro problemi e cercato una soluzione. Hela ha messo il bene del suo regno davanti al suo orgoglio senza pensarci neanche un secondo.
Ad ogni modo la star è Loki: questa versione è molto più dinamica rispetto a quella de Il Seme di Galactus. Lì, per ora, è l'adorabile fratellino di Thor, infantile ed innocente. Qui... sta dimostrando di possedere ancora la sua natura manipolatrice, e non avendo forza fisica degna di nota deve sfruttarla al massimo. Quello che mi preoccupa è che mi pare di aver capito che, per fare fronte ai problemi di ggi, si è creato un sacco di futuri problemi e non vorrei che, in seguito, desse il via ad un effetto domino di proporzioni mostruose... perchè come la prenderebbe Odino se sapesse che Loki si è alleato con Mefisto ed Hela? Come la prenderebbe un abitante a caso di Asgard se sapesse che Loki trama?
Non vedo l'ora di proseguire.

Babysitting

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Tanti auguri, Befane e Befani, per l'Epifania che tutte le feste le porta via... anche se cerco sempre di considerarla non l'ultima ma la prima festa dell'anno. Che effettivamente è.
Comunque, oggi una recensione non a tema, che in effetti non è neanche una recensione perchè mi è venuta cortissima. Ma non volevo spoilerare e il film, per quanto delizioso, non è un capolavoro di roba profonda.

Non ho una gran passione per le commedie demenziali: troppo spesso sono roba orrenda incapace di distinguere tra volgarità e battuta.
In famiglia condividiamo l'idea, tanto che mia sorella sostiene che questo filmino francese da noi è passato in sordina perchè farebbe capire al pubblico cos'è un film scemo con un po' di tette e culi, con buoni sentimenti faciloni e che fa ridere davvero.
Reazione della famiglia
La trama si scrive da sola: Franck ha la passione dei fumetti e il sogno di diventare un fumettista, ma nella casa editrice 'giusta'è riuscito ad arrivare solo alla reception (nel senso che lavora lì). All'alba del trentesimo compleanno decide di provarci, ma invece della grande occasione finisce incastrato come babysitter per Rémy, figlio di dieci anni del capo, proprio la sera del suo compleanno.
Non solo il bambino è terribile, ma gli amici di Franck decidono di fargli una sorpresa e portargli la festa sul 'luogo di lavoro'.

Una cosa già vista, direte voi. E diverse volte.
Eppure questa commediola riesce ad avere fascino e a far ridere, con gag che vanno dall'azzeccato al geniale - i go kart, l'inseguimento - e il modo in cui i protagonisti, pur in assoluta buona fede, riescano a mettersi in situazioni sempre più al limite del surreale, tra il piccolo Rémy che scappa e la festa sempre più fuori controllo, e quei momenti in cui stai quasi male per il povero Franck.

Franck
Il film, girato per metà come film amatoriale, può contare - oltre che su una sceneggiatura precisa che non cerca di strafare - su un cast eccezionale: non essendo appassionata di cinema francese non conosco gli attori, ma sono perfetti. Tutti credibili nei panni di gente normale alle prese con eventi completamente assurdi, e la mimica facciale di Philippe Lacheau è un qualcosa di meraviglioso. Notevole anche Enzo Tomasini, che riesce ad essere sia irritante da morire che adorabile a livelli mostruosi, e i due poliziotti... quelli sono caratteristi: creare due personaggi che non fanno altri che stare in piedi dietro un divano eppure te li ricordi.
Oh, e le scene migliori non sono nel trailer.

Davvero un bel film, che fa ridere davvero e non ti fa alzare gli occhi al cielo quando i Buoni Sentimenti entrano in gioco. Una visione la vale.
Vale anche tentare una seconda.

Galavant

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Ci sono cose che non sappiamo di volere finchè non le vediamo, e allora come bambini davanti alla vetrina di un negozio di giocattoli piantiamo i piedi perchè - senza quella cosa che non sapevamo neanche potesse esistere - non possiamo, chiaramente, andare avanti con la nostra vita.
Questa sensazione l'ho provata quando ho visto il trailer di Galavant e ho capito che l'unica cosa che volevo davvero vedere in televisione era una commedia fantasy musical demenziale.
Purtroppo presto ho scoperto che sarebbe stata una delle serie che vanno in onda durante la pausa invernale, quindi l'attesa sarebbe stata lunga. E una lunga attesa, si sa, fa lievitare le aspettative.

Ma finalmente è giunto il momento, e domenica è iniziata!

Allora, mettiamo subito avanti le mani: questa serie, per quanto abbia delle potenzialità semplicemente immense, non è un piccolo capolavoro come Jane the Virgin. Ma è tanto carina.
La trama è semplice: in un immaginario medioevo il più grande eroe di tutti i tempi è Galavant. Bello, valoroso e con una meravigliosa innamorata di nome Madalena. Purtroppo la bellezza di Madalena attira anche il perfido re Richard, che fa rapire dal proprio sgherro Garreth la pulzella per costringerla alle nozze. Galavant parte al salvataggio, salvo scoprire che Madalena ha cambiato idea e preferisce la vita di regina alla vita di moglie  di un eroe che - alla fine dei conti - altro non è che un soldato di ventura. Ciò getta Galavant in un periodo di sconforto e depressione finchè, un anno dopo, alla sua porta si presenta la principessa Isabella: Richard ha invaso il suo regno e lei ha bisogno di un eroe che lo salvi. Riuscirà Galavant a non deludere le aspettative, nonostante abbia passato un anno a bere senza allenarsi?

Devo essere sincera: nonostante i primi due episodi non siano stati epici come avrei desiderato, mi sono divertita tanto a guardarli. Questa è una serie stupida nel senso buono del termine: è una specie di affezionata parodia del fantasy, con il valore aggiunto di canzoni orecchiabili e assolutamente cretine (e Maybe you're not the worst thing everè la migliore pseudo canzone d'amore della storia). Il punto di forza sono gli attori: a parte che sono bravi, si vede che si sono divertiti come dei matti a prendere parte a questo folle progetto, e l'unico appunto che posso fare ai personaggi è che... beh, i cattivi sono migliori.
Sul serio: Galavant è buffo, Isabella la principessa maschiaccio con la testa sulle spalle e Sid riesce ad essere un comic relief in una serie comica senza essere una macchietta. Ma re Richard li spazza via tutti: non sono solo le sue battute, è Timothy Omundson che è un maledettissimo genio e ha creato un personaggio cattivo che non si può non amare. E la sua bromance con Garreth è meravigliosa (ma vi prego, vi prego... includete nel gruppo anche lo Chef!).
Per non parlare di Madalena... la signora fa veramente paura.

Insomma, è una serie assolutamente ridicola che vuole essere assolutamente ridicola. Magari non cambierà la storia della televisione, ma quel torneo me lo ricorderò per sempre. E poi mi hanno messo una citazione a Game of Thrones, che è un modo veloce ed indolore per comprarsi la mia simpatia, e ha questa scena.


Oh, a me piace se la scena fanservice la fanno all'uomo e non alla donna
Beh, si prospetta una serie carina, e abbastanza corta da non stancare: otto episodi di venti minuti l'uno.
Un solo avviso: il secondo episodio è molto meglio del primo.

Castelli d'Italia #93

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Il castello di Quart si trova nella Valle d'Aosta, all'imbocco della Valsainte. La sua parte più antica risale al 1185 e fu costruita da Jacques de la Porte de Saint-Ours, salvo subire grosse modifiche una volta divenuto proprietà dei Savoia. Rimase a loro fino al 1550, quando il feudo fu concesso a Laschis che lo vendette l'anno successivo. Il castello passò di proprietà altre volte, finchè venne venduto alla regione Valle d'Aosta nel 1951. Nel 2010 sono iniziati i lavori di restauro.




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