NOS4A2 - Ritorno a Christmasland, di Joe Hill.
Erano secoli che volevo continuare con le opere di Joe Hill, il figlio di Stephen King in grado di scrivere romanzi sul paranormale e horror senza sembrare una copia carbone del padre. E che, a mio avviso, in questo libro riesce addirittura ad ispirarsi ad alcune idee paterne pur mantenendo la propria identità.
Victoria McQueen ha la stupefacente capacità di trovare le cose: un braccialetto smarrito, una foto persa, risposte a interrogativi che non hanno soluzione. Quando passa con la sua bicicletta sul vecchio e traballante ponte coperto nei boschi dietro casa sua, emerge sempre nel posto in cui deve andare. Vic tiene segreta questa sua insolita abilità, perché sa che nessuno le crederebbe. Anche Charles Talent Manx ha una dote tutta sua. Gli piace portare in giro i bambini sulla sua Rolls-Royce del 1938 con la targa personalizzata NOS4A2. A bordo della macchina, lui e i suoi innocenti passeggeri possono uscire dalla realtà e percorrere strade segrete che portano a uno straordinario parco dei divertimenti che lui chiama Christmasland. Chilometro dopo chilometro, il viaggio sull'autostrada dell'immaginazione distorta di Charlie trasforma i suoi preziosi passeggeri, rendendoli terrificanti e inarrestabili quanto il loro «benefattore». Poi viene il giorno in cui Vic esce per cercare guai... e inevitabilmente la sua strada incrocia quella di Charlie. Questo è stato molto tempo fa. Ora l'unica ragazzina che sia riuscita a sfuggire al male implacabile di Charlie è diventata una donna che cerca, disperata, di dimenticare. Ma Charlie Manx non ha mai smesso di pensare all'eccezionale Victoria McQueen e non si fermerà finché non avrà avuto la sua vendetta. Vuole dare la caccia a qualcosa di molto speciale, qualcosa che Vic non potrà mai sostituire.

NOS4A2è un horror di stampo classico, di quelli che se ne sbattono di fare da sfondo a languidi gotici de' noaltri: non cerca di replicare alla meglio un setting collaudato, non si inserisce in una linea editoriale dove pare che per essere vendibile un libro debba essere, se non uguale, almeno riassumibile in modo uguale a tutti gli altri. NOS4A2è un ritorno alle origini che, paradossalmente, è originale: una storia sua, un'idea sua, personaggi suoi.
Victoria McQueen è la nostra eroina: la conosciamo bambina, quando scopre di avere un talento che gli altri non hanno. A bordo della sua bicicletta è in grado di attraversare un ponte che copre la strada tra perso e ritrovato: una cosa impossibile, il gioco di una bambina con una vivida immaginazione... tranne che Vic ritrova davvero le cose.
Ma c'è sempre un prezzo da pagare, e il ponte non conosce la differenza tra bene e male: così un giorno Victoria esce di casa per trovare guai, e il ponte la porta esattamente lì.
A casa di Charlie Manx.
Charlie Manx è come lei, una persona in grado di usare il suo mondo interiore per influenzare il mondo reale. Ma è anche un serial killer di bambini e Victoria diventa l'unica sopravvissuta alle sue grinfie... grinfie a cui, però non sfugge mai del tutto.
Perchè Charlie porta le sue piccole vittime a Christmasland - un immaginario parco a tema natalizio da incubo - e come puoi superare davvero il trauma quando ricevi telefonate da bambini morti, quando in piena estate la radio trasmette canzoni di Natale e quando nell'ospedale psichiatrico ti spiegano che è il modo della tua psiche di sfuggire al trauma delle cose orribili che ti sono state fatte?
Victoria da bambina fantasiosa e attiva diventa un'adulta a pezzi. Fragile equilibrio mentale, facile a cadere in dipendenze che annullano tutto e quindi portano pace. Si disprezza e non si reputa all'altezza del figlio, che meriterebbe una madre intera, e del compagno Lou, la cui bontà eguaglia solo la sua stazza e meriterebbe una donna che non rischia di andare in frantumi ogni momento.
Ma Charlie non ha mai dimenticato la ragazzina che gli è sfuggita, e quale modo migliore per rimetterla al suo posto che portare il suo bambino a Christmasland?
NOS4A2è un romanzo ben fatto, con punti di forza ben definiti: i personaggi e l'atmosfera.
Joe Hill è capace di sviluppare una trama apparentemente semplice (serial killer torna per vendicarsi della vittima sfuggita) e di muoverla costantemente tra illusione e realtà. I mondi interiori di Victoria e Charlie (ma anche Maggie, per quanto poco si veda) sono affascinanti da morire. E il ponte coperto di Vic, oltre che i mezzi necessari a farlo apparire, impallidiscono di fronte a quello che è l'elemento vincente: Charlie Manx e Christmasland.

Cioè la vita.
Oltre al fatto che i bambini non sono innocenti quanto ignoranti: c'è una parte della nostra vita in cui non conosciamo la differenza tra giusto e sbagliato, e nella sua follia Manx trasforma i bambini in piccoli mostri sociopatici dai dentini affilati come ami da pesca che giocano a forbicina assassina. Il gioco più bello che c'è.
Un vampiro, un manipolatore così convincente proprio perchè crede davvero a quello che dice. Così abile nel procurarsi aiutanti umani, per occuparsi dei genitori, delle mamme. Ed ecco quindi che nel libro abbiamo anche Bing. Il patetico, mostruoso Bing. Un relitto umano raccolto dalla persona peggiore del mondo, incapace di redersi conto delle proprie azioni ma non per questo perdonabile: stupratore ed assassino, manipolato da Manx per credere di salvare madri e figli e di guadagnarsi un posto a Christmasland, il Paese dei Balocchi, L'Isola che non c'è... dove tutto sarà bello e facile e comprensibile per sempre.
Devo dire che ho trovato molto credibile il personaggio di Wayne, il figlio di Victoria e Lou: è un bambino sveglio, ma è un bambino. Soprattutto è un bambino che ha visto tutti i lati peggiori dei genitori: la madre con problemi di alcol e droga, il padre obeso che con ogni respiro di avvicina all'infarto... non è il ragazzino che, una volta rapito, oppone una strenua resistenza e si salva da solo: nonostante l'intervento sovrannaturale per fargli guadagnare tempo, Wayne è presto succube di Manx, cosa che rende la storia ancora più frenetica perchè tu, lettore, lo sai che non c'è molto tempo prima che ceda del tutto e diventi un perfetto piccolo abitante di Christmasland.
Per adesso ritengo questo libro il migliore che ho letto di Hill, e la sua seconda cosa migliore (Locke & Keyè ancora insuperato).
E gli rendo atto di una cosa: non sono riuscita a leggere il NOS4A2 senza avere in mente anche Stephen King, e nonostante lui abbia sfruttato alcune idee paterne (macchina demoniaca mezza senziente ed autonoma? La Spectre è di certo imparentata con Christine, e Bing ha molti punti in comune con Elbert de L'Ombra dello Scorpione) senza sembrare una brutta copia e senza sembrare peggiore.
Lettura davvero soddisfacente e consigliata.