Uomini d'arme, di Terry Pratchett.
Ormai non è più una sorpresa vedermi tornare a Mondo Disco, ancora e ancora e ancora.
Soprattutto dopo aver visto il trailer di quella... cosa che dovrebbe essere - non si sa nella mente di chi - l'adattamento del ciclo della Guardia Cittadina.
Ankh-Morpork è la città più grande del Mondo Disco, la "Città delle Mille Sorprese", tentacolare, popolosa e attraversata da un fiume che sembra andare a ritroso. Non ci sono molti crimini; pochissimi omicidi. Casomai suicidi; perché andare in giro di notte per Ankh-Morpork cos'è se non un suicidio? O dire a un troll: "Cos'hai nel cervello, sassi?". In ogni caso anche Ankh-Morpork ha la sua brava Guardia Cittadina, notturna e diurna, per difendere la città dall'assalto di orde barbariche, o cose del genere... ma questa volta la minaccia è molto più grave: il signor Manicodimartello è stato trovato con un buco molto grande al posto del petto. La Guardia deve agire subito, e deve farlo al completo: capitano Vimes, sergente Colon, Caporale Carota, appuntato Detritus...
Uomini d'armeè il quindicesimo volume di Mondo Disco, e il secondo del ciclo della Guardia Cittadina. È anche uno di quei volumi che ti fa capire che sì, Mondo Disco puoi leggerlo come ti pare e iniziare virtualmente da uno qualsiasi dei libri, però andare in ordine - almeno coi sottocicli - è meglio.
In questo libro troviamo la Guardia Notturna più o meno dove l'avevamo lasciata, ossia mezzo gradino più in alto di com'era all'inizio di A me le guardie!: i nostri scalcinatissimi eroi sono vagamente più rispettati, e dopo l'arrivo di Carota si trovano addirittura con delle nuove reclute, facenti però parte delle minoranze etniche che Ankh-Morpork e pertanto non viste di buon occhio dai veterani: un nano, un troll, e una donna (che in realtà ci sarebbe un gioco di parole dietro, intraducibile).
Di base ci troviamo per le mani un libro di transizione, ossia un cosa rarissima all'interno di Mondo Disco: Uomini d'armeè l'anello di congiunzione tra quello che la Guardia era, e quello che troveremo da qui in poi, nei prossimi volumi. Procede quindi l'evoluzione psicologica di Vimes, perché era un relitto umano con problemi di alcolismo, che in modo molto realistico ed umano si trova assolutamente destabilizzato dagli incredibili cambiamenti che la sua vita sta affrontando e che mai si sarebbe immaginato.
Abbiamo Colon e Nobby che improvvisamente si trovano per le mani delle reclute che vanno trattate con un minimo di riguardo, perché no, le battute a sfondo razzista non fanno ridere neanche se dette in buona fede, e di base vedono i loro confini mentali aumentare a forza e con grande resistenza.
Vediamo il rapporto tra Vimes e Vetinari definirsi sempre di più, e mi ero scordata di quello che si viene a creare tra Vetinari e Carota, perché si affronta anche l'elefante nella stanza che sono le origini del ragazzo, perché sia in grado di farsi ascoltare, di trascinare le folle... e soprattutto si inizia a sospettare che non sia proprio così completamente ingenuo come si tende a pensare.
Soprattutto perché ingenuo non significa stupido.
Abbiamo l'ingresso in scena di Angua, di Detritus, il ritorno di Gaspode... il tutto all'interno di qualcosa che potrebbe essere un delirante episodio di Law and Order, con un caso sempre più complicato da risolvere, che essendo questo Mondo Disco potrebbe voler dire che qualcuno sta di nuovo organizzando un colpo di stato in città (e usando qualcosa di molto più pericoloso di un drago) oppure che di nuovo qualche forza primordiale che non appartiene a questa realtà cerca di insinuarsi nelle sue crepe.
Uomini d'arme non è il mio libro preferito sulla Guardia Cittadina, proprio perché è di transizione: troviamo i personaggi in uno stato di metamorfosi, più confusi e meno definiti rispetto a ciò che erano prima e ciò che saranno da qui in poi, ma nondimeno rimane un libro estremamente valido, dove Terry Pratchett ci ricorda che anche se siamo in una serie per ragazzi umoristica, stiamo comunque parlando - di base - di poliziotti, e che si tratta di un lavoro che ha dei rischi. E quindi scopriamo che ci sono le vedove, gli orfani, di coloro che hanno svolto questo lavoro e hanno avuto sfortuna, e ti spezza il cuore vedere come siano dimenticati da tutti, perché all'interno stesso della narrazione essere una guardia cittadina vuol dire essere una barzelletta e non esiste che tu muoia sul lavoro, no?
Insomma, un libro validissimo, utile per piangere sul fatto che non avremo mai una trasposizione televisiva degna di questi personaggi, e dovremo accontentarci del poco visto negli adattamenti di Hogfather e Going Postal (che, per la cronaca, dovete recuperare se non vi va di recuperare i libri).