C'è una cosa che accomuna molti lettori: il desiderio di avere una libreria in cui i libri non solo sono in ordine, ma hanno anche una certa continuità estetica
Le saghe nella stessa edizione, copertine e font dei titoli coerenti... insomma, tutte quelle cose che non servono a niente se non ad appagare il senso estetico di noi precisini.
A volte veniamo accontentati, a volte siamo pugnalati al cuore per i motivi più disparati: può essere colpa nostra, quando magari aspettiamo troppo a comprare una certa edizione. Altre volte è una responsabilità della casa editrice, con scelte grafiche quantomeno discutibili.
Ho deciso di creare una specie di rubrica altamente personale dove condividerò con voi gli orrori della mia libreria, quelli di cui sono responsabile e quelli imposti dalle case editrice.
Inizierò con alcuni libri che pur non facendo parte di una serie sono accomunati da autrice, casa editrice e tema.
Per la Mondadori abbiamo Maria Bellonci e alcuni dei suoi romanzi storici.
Possiedo quattro libri di questa autrice: Lucrezia Borgia, Rinascimento Privato, Segreti dei Gonzaga e Marco Polo.
[L'ultimo l'ho preso su acciobooks in un'edizione vecchissima che - ovviamente - fa a cazzotti con tutto e non è qui perché mi sono completamente scordata di averlo fino a questo momento]
Ma concentriamoci sui primi tre titoli: Rinascimento Privato e Segreti dei Gonzaga sono nella stessa edizione.
Sono molto carini, stanno bene insieme, c'è soddisfazione a metterli uno accanto all'altro e vederli lì, nella libreria.
Poi c'è Lucrezia Borgia, sempre edito dalla Mondadori.
Non sarebbe drammatico se almeno il dorso fosse uguale, giusto? Almeno a colpo d'occhio sarebbero uguali, giusto?
Sbagliato.
Sono consapevole che si tratta di una cosa da poco, c'è molto di peggio per scatenare l'orticaria di noi pignoli... però è una cosa così piccola che non puoi che chiederti perché l'abbiano fatto.
Sul serio, perché?
Le saghe nella stessa edizione, copertine e font dei titoli coerenti... insomma, tutte quelle cose che non servono a niente se non ad appagare il senso estetico di noi precisini.
A volte veniamo accontentati, a volte siamo pugnalati al cuore per i motivi più disparati: può essere colpa nostra, quando magari aspettiamo troppo a comprare una certa edizione. Altre volte è una responsabilità della casa editrice, con scelte grafiche quantomeno discutibili.
Ho deciso di creare una specie di rubrica altamente personale dove condividerò con voi gli orrori della mia libreria, quelli di cui sono responsabile e quelli imposti dalle case editrice.
Inizierò con alcuni libri che pur non facendo parte di una serie sono accomunati da autrice, casa editrice e tema.
Per la Mondadori abbiamo Maria Bellonci e alcuni dei suoi romanzi storici.
Possiedo quattro libri di questa autrice: Lucrezia Borgia, Rinascimento Privato, Segreti dei Gonzaga e Marco Polo.
[L'ultimo l'ho preso su acciobooks in un'edizione vecchissima che - ovviamente - fa a cazzotti con tutto e non è qui perché mi sono completamente scordata di averlo fino a questo momento]
Ma concentriamoci sui primi tre titoli: Rinascimento Privato e Segreti dei Gonzaga sono nella stessa edizione.
Sono molto carini, stanno bene insieme, c'è soddisfazione a metterli uno accanto all'altro e vederli lì, nella libreria.
Poi c'è Lucrezia Borgia, sempre edito dalla Mondadori.
Sbagliato.
Sono consapevole che si tratta di una cosa da poco, c'è molto di peggio per scatenare l'orticaria di noi pignoli... però è una cosa così piccola che non puoi che chiederti perché l'abbiano fatto.
Sul serio, perché?